astinenza da cannabinoidi

Astinenza da cannabinoidi: rimedi e consigli

Condividi l'articolo!

La dipendenza da cannabinoidi generalmente si riferisce all’uso di marijuana con un alto livello di THC, il componente psicoattivo. Invece, la cannabis light contiene una bassa percentuale di THC ma è ricca di CBD. L’abitudine prolungata al consumo di marijuana può portare a una forma leggera di astinenza. Fortunatamente, i sintomi di astinenza dalla cannabis sono di basso impatto e, a meno che non si consumino quantità eccessive, la loro gestione non differisce molto da quella di altre dipendenze lievi.

Ma perché il THC causa dipendenza? Quali sono i sintomi più comuni dell’astinenza da cannabinoidi e quali sono i rimedi naturali più efficaci per affrontarla? Scoprite di più continuando la lettura!

Cos’è l’astinenza da cannabinoidi

Il THC (delta-9-tetraidrocannabinolo) è il principale responsabile dell’astinenza da cannabinoidi. Trovato in elevate concentrazioni nella marijuana, è la causa degli effetti psicotropi della pianta. La sua interazione con il sistema endocannabinoide porta agli effetti collaterali tipici dell’uso di cannabis, in particolare attraverso il modo in cui si lega ai recettori cannabinoidi.

Questa interazione è anche all’origine dell’astinenza da cannabis. L’influenza del THC sui recettori modifica il loro funzionamento normale e l’interruzione del suo uso porta a una reazione di astinenza nel corpo. I sintomi dell’astinenza da cannabinoidi sono generalmente meno intensi rispetto a quelli di droghe più pesanti, poiché il THC è considerato una sostanza psicotropa leggera.

Cosa dice la scienza

La dipendenza da cannabinoidi è una realtà seria. La cessazione dell’uso di cannabis può causare squilibri molecolari nel corpo. Uno studio del 2017 ha rilevato che l’astinenza da cannabis si manifesta principalmente con “sintomi dell’umore e del comportamento di intensità da leggera a moderata“. In presenza di altri disturbi mentali o fisici, i sintomi possono essere più severi.

Uno studio del 2011 ha indicato che circa il 9% degli utilizzatori di cannabis può sviluppare una dipendenza, una percentuale inferiore rispetto ad altre sostanze come il tabacco, l’alcol e la cocaina. Inoltre, iniziare l’uso della cannabis dopo i 25 anni riduce significativamente il rischio di dipendenza.

Gli esperti suggeriscono che sia la mancanza di THC percepita dal corpo a causare i sintomi di astinenza comunemente associati all’uso della cannabis.

Astinenza da cannabinoidi: sintomi

I sintomi dell’astinenza da cannabinoidi variano, essendo più intensi in chi fa uso frequente di cannabis. I più comuni includono:

I sintomi psicologici tendono a manifestarsi immediatamente, mentre quelli fisici possono comparire dopo alcuni giorni. Generalmente, i sintomi raggiungono il picco entro il primo giorno e poi diminuiscono gradualmente. Entro una settimana, dovrebbero ridursi notevolmente o scomparire del tutto. In alcuni casi, i sintomi possono persistere più a lungo, specialmente quelli legati alla memoria a breve termine.

Astinenza da cannabinoidi: rimedi

Per alleviare i sintomi dell’astinenza da cannabinoidi, esistono diversi rimedi efficaci e naturali. Tra questi, il CBD è considerato un importante antagonista dei sintomi, specialmente nel lenire mal di testa, ansia e irritabilità. Prodotti come l’olio di CBD, i cristalli di CBD e la cannabis light possono aiutare a superare la fase acuta dell’astinenza, riducendo i sintomi e aiutando nel distacco dalla dipendenza.

Insonnia

Per l’insonnia, si raccomandano tisane o gocce di erbe naturali che favoriscono il rilassamento e un sonno riposante. Infusi di camomilla, biancospino e melissa sono efficaci per mitigare irritazione e palpitazioni, mentre la valeriana e la melatonina in gocce sono utili per il rilassamento.

Irritabilità

Per l’irritabilità, è fondamentale adottare uno stile di vita sano e regolare, con un buon ciclo sonno-veglia. Gli integratori di vitamine e sali minerali, in particolare calcio e magnesio, possono aiutare a mantenere l’equilibrio naturale dell’organismo e a gestire meglio i sintomi di astinenza.

Ansia

Contro l’ansia, l’iperico è una soluzione efficace grazie alle sue proprietà antidepressive e sedative. Disponibile come estratto secco o infuso, può essere anche utilizzato come olio per massaggi rilassanti.

Inappetenza

L’inappetenza, spesso associata all’astinenza da THC, può essere trattata con cibi ricchi di vitamine del gruppo B e acidi grassi omega-6 e omega-3. Integratori a base di gentiana lutea, tarassaco, angelica e radice di zenzero, disponibili come pillole o tisane, sono efficaci per stimolare l’appetito.

Come prevenire l’astinenza da cannabinoidi

“Prevenire è meglio che curare” è un principio valido anche per l’astinenza da cannabinoidi. Ecco alcuni suggerimenti utili per prevenire i sintomi di astinenza:

  • Idratazione adeguata: dopo aver smesso di consumare cannabis, è importante bere circa 12 bicchieri d’acqua al giorno, evitando bevande zuccherate e caffeinate che possono aggravare i sintomi di disidratazione;
  • Attività fisica regolare: l’esercizio fisico è fondamentale per eliminare le tossine accumulate e può variare a seconda delle preferenze personali, con un impegno di almeno 30 minuti al giorno;
  • Alimentazione sana: sostituire cibi grassi e zuccherati con frutta, verdura e carne magra può aiutare a ridurre stanchezza e irritabilità;
  • Tecniche di rilassamento: praticare metodi di rilassamento è un modo efficace per combattere l’ansia, uno dei sintomi principali dell’astinenza;
  • Migliorare la qualità del sonno: stabilire un orario regolare per andare a letto aiuta a normalizzare il ritmo circadiano e a migliorare le abitudini di sonno;
  • Richiedere supporto: in caso di difficoltà, non esitare a chiedere aiuto a familiari e amici per supporto emotivo e pratico.

Conclusioni

Affrontare l’abitudine di fumare cannabis può essere impegnativo, ma conoscere metodi e strategie per superare l’astinenza è fondamentale. Per approfondimenti su come smettere di fumare cannabis, specialmente se si è consumatori da anni, leggete il nostro articolo “Come smettere di fumare canne dopo anni“, che offre consigli pratici e una guida dettagliata.

Se desiderate continuare a godere del profumo della cannabis, esplorate l’opzione della marijuana legale. CBD Therapy vi aspetta nel suo store online con una vasta gamma di prodotti di qualità e offerte settimanali. Cliccate qui per scoprire di più!

 

FAQ

 

La cura della dipendenza da cannabinoidi, secondo gli studi, include:

  1. Terapia cognitivo-comportamentale (CBT): modifica di pensieri e comportamenti negativi legati all’uso di cannabinoidi;
  2. Supporto psicoterapeutico: psicoterapia individuale o di gruppo per affrontare le cause della dipendenza;
  3. Programmi di trattamento ambulatoriale o residenziali: strutture di supporto intensivo per casi gravi di dipendenza;
  4. Gruppi di autoaiuto: partecipazione a gruppi per supporto e condivisione di esperienze;
  5. Interventi farmacologici: uso di farmaci per gestire sintomi correlati come ansia o depressione;
  6. Gestione dei sintomi di astinenza: aiuto nel gestire sintomi come irritabilità e insonnia:
  7. Supporto familiare e sociale: coinvolgimento di famiglia e amici nel processo di recupero;
  8. Modifiche allo stile di vita: adozione di uno stile di vita sano con esercizio, dieta equilibrata e attività gratificanti.

Disintossicarsi dall’uso di marijuana richiede un approccio graduale e supportato. Il percorso verso la disintossicazione, infatti, è personale e può presentare sfide. È importante essere pazienti e cercare aiuto se necessario. Ecco alcuni passaggi che possono aiutare:

  1. Prendere una decisione ferma;
  2. Consultare un professionista;
  3. Ridurre gradualmente;
  4. Gestire i sintomi di astinenza utilizzando tecniche di rilassamento e attività fisica;
  5. Supporto psicologico;
  6. Adottare uno stile di vita sano;
  7. Evitare situazioni o persone che ne stimolano l’uso;
  8. Cercare il sostegno di amici e familiari;
  9. Partecipare a gruppi di auto-aiuto per supporto comunitario.

Secondo gli studi, la durata della permanenza dei cannabinoidi nel sangue può variare notevolmente a seconda di diversi fattori. Generalmente, ecco alcune linee guida:

  1. Uso occasionale: i cannabinoidi possono rimanere rilevabili nel sangue per 1-3 giorni dopo l’ultimo uso;
  2. Uso moderato: i cannabinoidi possono essere rilevabili per circa 3-7 giorni;
  3. Uso frequente: i cannabinoidi possono rimanere nel sangue per 7-15 giorni o più;
  4. Uso pesante: i cannabinoidi possono essere rilevabili nel sangue per più di 30 giorni.

È importante notare che questi tempi sono approssimativi e possono variare in base a fattori come il metabolismo personale, la quantità e la potenza della marijuana consumata, il livello di idratazione, l’età, il sesso, il peso corporeo e l’attività fisica generale. I test del sangue per i cannabinoidi sono generalmente meno comuni rispetto ai test delle urine, poiché i cannabinoidi rimangono rilevabili nel sangue per un periodo più breve.

🗒

Cronologia revisioni

Lascia un commento