cannabis per depressione

Cannabis per depressione

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La depressione, una patologia psichiatrica diffusa, non è rilevabile attraverso test di laboratorio e si manifesta comunemente tra i 20 e i 40 anni. In questo articolo esploreremo la natura della depressione e l’impiego potenziale del CBD e della cannabis nel suo trattamento.

 

Definizione di depressione

La depressione è una condizione che incide profondamente su psiche e comportamento, influenzando le attività quotidiane come sonno, alimentazione e lavoro. Si parla di depressione quando i sintomi persistono per almeno due settimane. Esistono diverse varianti di depressione, ognuna con caratteristiche specifiche:

 

  • Disturbo depressivo persistente, caratterizzato da un umore depresso costante per almeno due anni;
  • Depressione postpartum, che si sviluppa dopo il parto;
  • Depressione psicotica, una forma grave di depressione accompagnata da psicosi;
  • Disturbo affettivo stagionale, che si verifica principalmente nei mesi invernali;
  • Disturbo bipolare, che alterna fasi di depressione a periodi di estrema euforia.

Cause della depressione

La depressione emerge da una combinazione di elementi quali fattori genetici, biologici, ambientali e psicologici. Tra i fattori scatenanti si annoverano cambiamenti ormonali, alcune condizioni mediche, stress, lutti e abuso di sostanze.

La depressione può manifestarsi a qualsiasi età, ma spesso inizia in età adulta. In alcuni casi, le malattie croniche come diabete, cancro, malattie cardiache e morbo di Parkinson possono coesistere con la depressione. I farmaci per queste malattie possono talvolta avere effetti collaterali che contribuiscono alla depressione.

Sintomi della depressione

La depressione si caratterizza per un senso di angoscia profonda o perdita di interesse per attività piacevoli. I sintomi possono includere:

  • Senso di disperazione e inutilità
  • Perdita di interesse per attività sociali e quotidiane
  • Variazioni dell’appetito
  • Irritabilità
  • Stanchezza cronica
  • Apatia
  • Dolori fisici inspiegabili
  • Cambiamenti emotivi improvvisi, inclusi pianto e irritazione
  • Alterazioni dell’appetito
  • Difficoltà di concentrazione e memoria
  • Dormire troppo o soffrire di insonnia
  • Pensieri suicidi
  • Instabilità emotiva
  • Perdita di interesse sessuale
  • Sentimenti di colpa o impotenza

Non tutti i soggetti depressi manifestano tutti i sintomi. La gravità, la frequenza e la durata dei sintomi variano da persona a persona e possono cambiare nel corso della malattia.

Cannabis e depressione: il ruolo del CBD

Normalmente, la terapia per la depressione unisce trattamenti farmacologici e psicoterapeutici. Gli antidepressivi comunemente utilizzati sono gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), che possono avere effetti collaterali come nausea, diarrea, agitazione, insonnia, cefalee, calo del desiderio sessuale e aumento di peso.

Il sistema endocannabinoide nel cervello ha un ruolo nell’equilibrio dell’umore, nella ricerca di gratificazione e nel mantenimento di un equilibrio riducendo stress, regolando il sonno e l’appetito. La depressione può influire negativamente su questo sistema.

Ricercatori dell’Università di Buffalo hanno scoperto che l’uso del cannabidiolo (CBD) può aiutare a stabilizzare l’umore e trattare la depressione ripristinando le funzioni del sistema endocannabinoide.

CBD e depressione: le evidenze scientifiche

Le ricerche scientifiche sulla cannabis per la depressione sono limitate, ma studi su THC e CBD forniscono informazioni utili. Uno studio dell’Università del Messico e Releaf App, pubblicato sul “Yale Journal of Biology and Medicine”, ha rilevato l’efficacia della cannabis nel trattamento della depressione.

Nello studio, condotto negli USA, 1.819 partecipanti hanno fornito feedback anonimi tramite la Releaf App, raccogliendo 5.876 risposte. I pazienti hanno riportato un miglioramento dei sintomi di circa 4 punti su una scala da 0 a 10 subito dopo il consumo di cannabis.

È stato osservato che infiorescenze con alti livelli di THC hanno portato a una riduzione immediata della depressione. Tuttavia, la portata dell’effetto positivo varia a seconda delle proprietà specifiche delle varietà di cannabis. Alcuni individui hanno sperimentato effetti negativi, come mancanza di motivazione, ma la maggior parte ha riferito sensazioni positive come felicità, ottimismo, serenità e rilassamento.

CBD e depressione: attenzione alle controindicazioni e al dosaggio

La variazione negli effetti della cannabis è influenzata dalla concentrazione di THC, responsabile degli effetti psicotropi. È importante che le persone con problemi cardiaci evitino l’uso di cannabis a causa del rischio di tachicardia. Altri possibili effetti collaterali includono variazioni dell’umore, ansia, secchezza orale, arrossamento degli occhi e alterazioni del sonno.

E’ essenziale consultare un medico prima di iniziare la terapia con cannabis per la depressione per poter stabilire un dosaggio adeguato alla propria condizione.

FAQ

L’acquisto di cannabis per uso terapeutico varia in base alle leggi e regolamenti del paese o della regione in cui ti trovi. Ecco alcuni passaggi generali da seguire per l’acquisto di cannabis terapeutica:

  1. Consultazione medica: ottenere una prescrizione o raccomandazione da un medico;
  2. Autorizzazione: richiedere un’autorizzazione o licenza per l’uso terapeutico;
  3. Dispensari autorizzati: acquistare tramite dispensari legali e regolamentati;
  4. Farmacie: in alcune regioni, disponibile in farmacie specifiche;
  5. Servizi di consegna: utilizzare servizi autorizzati di consegna, se disponibili;
  6. Conformità con le normative locali: seguire le leggi locali sull’uso e acquisto di cannabis terapeutica.

Il diritto all’accesso alla cannabis terapeutica varia a seconda della legislazione specifica di ogni paese o regione. Tuttavia, ci sono alcuni criteri generali che di solito determinano chi può avere accesso a questa forma di trattamento:

  1. Prescrizione medica: necessità di una prescrizione o raccomandazione da un medico qualificato;
  2. Condizioni qualificanti: esistenza di specifiche condizioni mediche per cui la cannabis è considerata un trattamento valido;
  3. Registrazione in programmi: possibile necessità di registrarsi in programmi governativi o sanitari;
  4. Limiti di età: restrizioni sull’età dei pazienti ammessi all’uso, spesso limitato agli adulti;
  5. Valutazione medica: necessità di una valutazione da parte di un professionista sanitario per determinare l’idoneità.

La cannabis terapeutica si riferisce all’uso della pianta di cannabis e dei suoi componenti principali (come THC e CBD) per il trattamento di specifiche condizioni mediche e sintomi. Ecco alcuni aspetti chiave della cannabis terapeutica:

  1. Componenti attivi: utilizzo di cannabinoidi come THC e CBD per scopi terapeutici;
  2. Condizioni trattate: impiegata per dolore cronico, spasmi muscolari, nausea da chemioterapia, disturbi del sonno e ansia;
  3. Forme di somministrazione: disponibile in forme come fiori secchi, oli, capsule, edibili e creme;
  4. Prescrizione medica: richiede una prescrizione o raccomandazione medica nella maggior parte dei casi;
  5. Regolamentazione: soggetta a regolamentazioni diverse a seconda della regione;
  6. Ricerca e evidenza: continua ricerca scientifica sull’efficacia e sicurezza.

La durata dell’effetto della cannabis terapeutica, secondo gli studi, può variare notevolmente a seconda di diversi fattori. Ecco alcuni elementi chiave che influenzano la durata degli effetti:

  1. Metodo di assunzione: inalazione (1-3 ore), ingestione (4-8 ore o più);
  2. Dose: quantità maggiori possono estendere la durata degli effetti;
  3. Tolleranza individuale: la tolleranza regolare può ridurre la durata degli effetti;
  4. Concentrazione di cannabinoidi: il THC produce effetti più lunghi rispetto al CBD;
  5. Metabolismo personale: influenza la velocità di elaborazione dei cannabinoidi;
  6. Interazioni con altri farmaci o sostanze: possono modificare durata e intensità degli effetti;
  7. Stato di salute generale: la condizione fisica individuale può influenzare la risposta alla cannabis.
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