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Sistema endocannabinoide: cos’è e come funziona

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Molti di voi avranno sicuramente già sentito parlare del sistema endocannabinoide, anche conosciuto come ECS o SEC. Si tratta di uno dei sistemi più complessi e più importanti del corpo. Infatti, contribuisce alla regolazione di moltissime funzioni vitali e ha il compito di mantenere l’omeostasi dell’organismo, ossia l’equilibrio interno che può essere compromesso da diversi fattori esterni. I principali responsabili dell’avviamento dei diversi processi fisiologici sono i due recettori cannabinoidi CB1 e CB2, ciascuno collegato ad un’azione differente.

La scoperta dell’ECS è stata piuttosto sorprendente, dato che è avvenuta in seguito alla scoperta dei cannabinoidi, come il THC e il CBD. Gli studiosi, infatti, chiedendosi come queste molecole potessero comportare i loro effetti sul corpo umano, scoprirono una grande rete di recettori cellulari, che risultò essere proprio il SEC.

Ma cos’è esattamente il sistema endocannabinoide? Quali sono le sue funzioni e perchè è così importante per il nostro corpo? Continuate a leggere per saperne di più!

Che cos’è il sistema endocannabinoide?

Il sistema endocannabinoide è un sistema di comunicazione che interagisce tra il cervello e il corpo umano. Come vi abbiamo accennato nel paragrafo precedente, il SEC influisce notevolmente sul benessere generale, in quanto regola diversi processi nell’organismo. L’ECS è composto da tre elementi: gli endocannabinoidi, i recettori e gli enzimi.

Endocannabinoidi

Gli endocannabinoidi (o cannabinoidi endogeni) sono piccole molecole di natura lipidica prodotte dall’organismo. Essi hanno il compito di registrare le variazioni delle condizioni esterne e attivare i recettori. In questo modo possono trasmettere dei segnali alle cellule, così da innescare una risposta. Attualmente i due endocannabinoidi riconosciuti e studiati a livello scientifico sono l’anandamide (AEA) e il 2-arachidonoilglierolo (2-AG). Ogni organismo produce quantità differenti di queste due molecole, a seconda delle necessità. Successivamente, una volta eseguita la propria funzione, gli endocannabinoidi vengono distrutti.

Recettori

Una volta prodotti, i cannabinoidi endogeni si legano ai recettori presenti in tutto il corpo. Lo scopo è quello di attivare il sistema endocannabinoide e ristabilire l’omeostasi. I principali recettori sono due: i recettori CB1 e i recettori CB2. Uno studio del 2005 ha dimostrato che i CB1 sono presenti soprattutto nelle cellule nervose dell’encefalo (neuroni) del Sistema Nervoso Centrale, in particolare nella corteccia, nell’ippocampo, nell’amigdala, nei gangli e nel cervelletto. Essi sono responsabili del movimento, delle funzioni cognitive complesse, dell’apprendimento, della memoria e delle emozioni. Inoltre, i recettori CB1 sono presenti anche nelle cellule di polmoni, muscoli, organi riproduttivi, fegato e nel sistema cardiovascolare. I CB2, invece, sono presenti principalmente nelle cellule di ossa, milza, colon, pancreas e nel sistema immunitario. Gli effetti dovuti alla connessione tra cannabinoidi endogeni e recettori dipendono da dove si trova il recettore al quale l’endocannabinoide si lega. Ad esempio, se il legame avviene nelle cellule immunitarie, il sistema endocannabinoide si attiverà per contrastare un’eventuale infiammazione.

Enzimi

Gli enzimi, infine, (l’ammide idrolasi dell’acido grasso, o ​​FAAH, e la proteina monoacilglicerolo lipasi, MAGL), hanno il compito di scomporre i cannabinoidi endogeni una volta che hanno svolto la loro funzione e hanno ristabilito l’equilibrio del corpo. In questo modo, infatti, si evita un accumulo degli endocannabinoidi all’interno dell’organismo.

Sistema endocannabinoide: un po’ di storia

In realtà, la scoperta del sistema endocannabinoide non risale a molti anni fa. Come detto pocanzi, sono stati proprio i cannabinoidi della pianta di cannabis che hanno portato alla scoperta del SEC umano.

Il primo recettore cannabinoide fu scoperto nel 1988, mentre il secondo fu identificato solo 5 anni dopo, nel 1993. Nel 1990, Lisa A. Matsuda, appartenente ad un gruppo di ricercatori del National Institute of Mental Healt (NIMH), ha annunciato la scoperta di una rete di recettori, attivati proprio dai cannabinoidi. Gli esperti stavano cercando di capire come avveniva l’interazione tra il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e l’organismo e hanno così individuato i recettori CB1.

Successivamente, la scienza ha iniziato a cosa servissero questi recettori per cannabinoidi. Solo due anni dopo, alcuni studiosi hanno scoperto la presenza di cannabinoidi prodotti dall’organismo (chiamati endocannabinoidi). La prima sostanza identificata venne chiamata Anandamide e poco dopo venne a galla un secondo tipo di endocannabinoide, che non si legava solo con i CB1, ma anche con un secondo tipo di recettore. Così gli scienziati scoprirono anche i CB2.

Il sistema endocannabinoide non è presente solo nell’uomo, ma anche in diverse specie, come mammiferi, rettili e invertebrati. L’animale più primitivo in cui è stato rilevato è lo schiavo marino, un animale di oltre 600 milioni di anni fa. Questo dato pare confermare che il SEC fosse presente ancora prima dell’arrivo della cannabis sulla Terra.

Quali sono le funzioni del sistema endocannabinoide?

Il sistema endocannabinoide, come abbiamo detto, svolge un ruolo fondamentale per il nostro benessere, in quanto è in grado di modulare le capacità dell’organismo di autoregolarsi per mantenere il giusto equilibrio. Questo equilibrio (omeostasi) è responsabile del buon funzionamento di tutti i nostri processi biologici e del mantenimento di uno stato di salute ottimale. Nel momento in cui si verificano degli scompensi che il nostro corpo non è in grado di risolvere, aumenta il rischio di sviluppare malattie. Per questo motivo l’omeostasi è una condizione necessaria per la sopravvivenza del nostro organismo.

Il SEC contribuisce a regolare moltissimi processi fisiologici. Innanzitutto è fondamentale la sua funzione di neuroprotezione: quando il nostro sistema nervoso è iperstimolato, gli endocannabinoidi regolano il rilascio di altre molecole segnale, come ad esempio i neurotrasmettitori o i neuropeptidi. In questo modo possono controllare l’attività delle cellule nervose e prevenirne il danneggiamento. Inoltre, il sistema endocannabinoide regola lo sviluppo neurologico, la capacità di apprendere e  di ricordare, in quanto è in grado di modificare o creare nuove connessioni tra le cellule nervose.

Va sottolineata anche la sua capacità di modulare l’attività del sistema immunitario, l’azione antiinfiammatoria, la regolazione dell’umore, del sonno, dello stimolo della fame e della percezione del dolore.

L’ECS, inoltre, è parzialmente responsabile della formazione dei muscoli e del rimodellamento e della crescita ossea, nonché della salute della pelle.

Il sistema endocannabinoide negli animali

La ricerca scientifica ha confermato la presenza dell’ECS non solo negli esseri umani, ma anche nella maggior parte degli animali. In particolare, in questi casi il SEC svolge un ruolo importante nello svolgimento di diverse funzioni cerebrali, come l’apprendimento, la memoria, l’umore, la riproduzione, l’alimentazione, il sonno, i processi generativi e degenerativi. La sua attività, quindi, come nel nostro caso, serve per bilanciare i sistemi interni e per mantenere l’omeostasi.

Quasi tutti gli animali possiedono un SEC: cavalli, pappagalli, serpenti, nematodi, cani, gatti, pesci, uccelli, tutti hanno un sistema endocannabinoide, ad esclusione degli insetti.

Gli animali sono molto più simili a noi di quanto possiamo pensare, anche a livello fisiologico. Infatti, come noi umani, anche la maggior parte dei mammiferi dispongono dei recettori CB1 e CB2, che sono presenti in tutto il corpo, dal cervello al tratto digestivo, dalla pelle alle ghiandole.

In conclusione

Il sistema endocannabinoide, presente nel cervello e nel sistema nervoso di tutte le specie di mammiferi, si è rivelato indispensabile per la fisiologia umana e non solo. I fattori esterni, come lo stress, possono provocare uno squilibrio delle funzioni corporee. È uno dei sistemi biologici più estesi del corpo e regola le funzioni fisiologiche essenziali per la nostra sopravvivenza, come il sonno e la nutrizione. Ecco perchè è importante conoscerlo e soprattutto prendersene cura. Nel frattempo, siamo certi che le ricerche continueranno ad estendersi sempre di più, svelando sempre più meccanismi interni di questo meraviglioso “macchinario” biologico.

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