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Aggiornamento Decreto CBD: l’udienza al TAR

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Ieri 16 gennaio, presso il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio, ha avuto luogo l’udienza relativa alla richiesta di annullamento del Decreto Ministeriale del 7 agosto 2023, emanato dal Ministero della Sanità.

Il Decreto CBD

Il Decreto Ministeriale, emanato dal Ministero della Sanità, ha introdotto un cambiamento significativo nella classificazione del CBD, principale cannabinoide della canapa, inserendolo nella sezione B della tabella dei medicinali del DPR 9 ottobre 1990, n. 309. Questo passaggio comporterebbe un cambiamento significativo, poiché trasformerebbe i prodotti a base di CBD da semplici integratori o prodotti benessere a medicinali a tutti gli effetti, e quindi soggetti a regolamentazione farmaceutica. Si tratterebbe di un punto di svolta nella gestione del CBD in Italia, che avrebbe conseguenze importanti sia nella produzione che nella vendita di questi prodotti.

Il settore della Canapa

L’industria della canapa ha giustamente reagito con preoccupazione a questa decisione. L’intero settore della canapa, infatti, sostiene che la classificazione del CBD come medicinale non solo è priva di una base scientifica solida, ma potrebbe anche portare ad una restrizione ingiustificata del mercato. Questo perchè limiterebbe l’accesso dei consumatori a prodotti a base di CBD, ostacolando anche lo sviluppo dell’industria della canapa. L’associazione del settore, quindi, ha espresso dubbi sulla logica e sulla metodologia adottata nel classificare il CBD.

L’udienza del TAR e la sospensione del decreto CBD

In risposta al decreto, è stato presentato un ricorso per la sua annullazione. Il TAR del Lazio, inizialmente, ha sospeso il decreto, una decisione che è stata vista come una vittoria temporanea per l’industria della canapa. Tuttavia, l’udienza di ieri non ha avuto la conferma che molti si aspettavano, ma ha introdotto un ulteriore elemento di incertezza. L’Avvocatura di Stato, infatti, nonostante non abbia presentato documentazioni aggiuntive a supporto della loro tesi, ha richiesta il rinvio dell’udienza in attesa del parere dell’Istituto Superiore di Sanità.

Ciò significa che per raggiungere la decisione finale potrebbero essere necessarie ulteriori valutazioni e informazioni.

Prospettive future

Con la richiesta di rinvio, ora il TAR si trova di fronte ad una scelta difficile: accettare la richiesta e rinviare l’udienza oppure rifiutarla e procedere con una sentenza definitiva. Questa decisione non riguarda solo la legalità del decreto, ma ha anche un peso significativo sul futuro della commercializzazione e dell’uso del CBD in Italia. Qualsiasi sarà la sentenza, avrà ripercussioni non solo legali ma anche economiche e sociali, influenzando aziende, consumatori e potenzialmente la politica sanitaria del paese.

Conclusioni

In conclusione, ad oggi ancora non abbiamo certezze su ciò che riguarda il CBD in Italia. Si tratta di un argomento di studio significativo sui temi della regolamentazione dei prodotti derivati dalla canapa, le sfide legali nel settore e l’equilibrio tra innovazione, salute pubblica e normativa.

Non ci resta che attendere nuovamente speranzosi. E naturalmente vi terremo aggiornati!

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