cbd antinfiammatorio

CBD antinfiammatorio: perchè utilizzarlo

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Una delle condizioni che causa maggiore malessere per l’organismo è l’infiammazione. Gli stati infiammatori spesso comportano dolore e difficoltà nelle azioni quotidiane. Molte volte per trovare sollievo è necessaria l’assunzione di farmaci, che possono tuttavia creare assuefazione o dipendenza. Recenti studi hanno confermato che il CBD (o cannabidiolo), grazie alle sue potenzialità terapeutiche, può essere utilizzato come antinfiammatorio.

Il principio attivo del cannabidiolo, infatti, è in grado di agire sui recettori della glicina per calmare le sensazioni dolorose. Il CBD, inoltre, ha un effetto immunosoppressivo e stimola le difese immunitarie dell’organismo. Scopriamo insieme le funzioni del CBD come antinfiammatorio e quali sono le ricerche che supportano questa tesi.

CBD antinfiammatorio: cosa dicono gli studi

Secondo lo studio “Biosynthesis of cannflavins A and B from Cannabis sativa L”, condotto dai ricercatori dell’Università di Guelph, la cannabis risulta essere un antinfiammatorio fino a 30 volte più potente dell’Aspirina. Le molecole in esame sono la cannaflavina A e la cannaflavina B, classificate come flavonoidi, cioè composti che si trovano nelle piante. Già nel 1985 una ricerca ne evidenziò l’efficacia antinfiammatoria. Tuttavia, a causa delle leggi proibitive, gli studi furono ostacolati.

Il gruppo di studiosi dell’Università di Guelph, guidato dal professor Tariq Akhtar, ha portato avanti le scoperte fatte precedentemente. I ricercatori hanno sperimentato la canapa sativa sui ceppi pro infiammatori, utilizzando tecniche avanzate di biochimica.  I risultati del test hanno evidenziato che le molecole non solo combattono le infiammazioni ma sono in grado di agire sul punto di origine del dolore.

Il Journal of Experimental Medicine ha esaminato l’efficacia del CBD nel ridurre l’infiammazione e il dolore neuropatico, osservando la reazione tra CBD e recettori della glicina nei ratti. I recettori erano collegati ai neuroni del corno posteriore nella spina dorsale degli animali. Essi hanno il compito di trasmettere informazioni e, in questo caso, di comunicare al cervello la sensazione di dolore. Gli scienziati hanno concluso che “la somministrazione di cannabidiolo (CBD) e dei suoi derivati modificati, riducono notevolmente l’infiammazione cronica e il dolore neuropatico.”

Una ricerca successiva ha preso in esame le biopsie di pazienti affetti da colite ulcerosa e segmenti intestinali di ratti con infiammazione intestinale indotta. La colite ulcerosa è una patologia cronica, che causa infiammazione a livello di intestino retto e colon nell’essere umano. I risultati affermano che il CBD “contrasta lo stato infiammatorio indotto da lipopolisaccaridi, nei ratti e nelle cellule umane prelevate da pazienti con colite ulcerosa.”

Quali infiammazioni può curare Il CBD?

Il CBD, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, costituisce un valido aiuto nel trattamento di patologie della pelle come ad esempio la psoriasi, aiuta a curare l’acne, idrata e ammorbidisce la cute grazie agli acidi grassi essenziali. Inoltre, svolge un’importante funzione anti-age e protegge il cervello da possibili patologie neurodegenerative. Uno studio pubblicato sulle pagine dello “European Journal of Pain” ha dimostrato che il CBD applicato direttamente sulla pelle può aiutare anche a ridurre il dolore e l’infiammazione dovuta all’artrite.

Una ricerca italiana ha confermato che il cannabidiolo potrebbe essere uno dei più promettenti rimedi contro le infiammazioni intestinali. I dati, infatti, hanno dimostrato che il CBD è in grado di esercitare una serie di azioni farmacologiche benefiche sulle funzioni gastrointestinali.

Infiammazioni acute e croniche

L’infiammazione si presenta in diverse forme a seconda della causa: autoimmunità, reazioni allergiche, lesioni traumatiche e infezioni. Innanzitutto è importante distinguere se si tratta di infiammazione acuta o cronica.

L’infiammazione acuta è un’infiammazione a breve termine (normalmente ha una durata massima di 6 mesi). Le cause più comuni di infiammazione acuta sono:

  • lesioni traumatiche
  • attacchi d’asma
  • reazioni allergiche
  • eczemi
  • iniziali stadi di artrite
  • iniziali stadi di depressione

L’infiammazione cronica, invece, è classificata tale quando i sintomi persistono per più di 6 mesi. In questo caso, può causare gravi danni ai sistemi interessati. Tra le patologie più comunemente correlate all’infiammazione cronica troviamo:

Perchè utilizzare il CBD come antinfiammatorio

  1. Impedisce l’esaurimento di un potente regolatore dell’infiammazione, chiamato anandamide;
  2. E’ strutturalmente simile a molti dei nostri messaggeri infiammatori;
  3. Attiva i recettori vanilloidi, responsabili della regolazione di diversi gruppi di messaggeri infiammatori;
  4. Rallenta l’attivazione delle cellule immunitarie responsabili del mantenimento dell’infiammazione autoimmune;
  5. Innesca l’apoptosi (ossia la morte cellulare programmata) nelle cellule immunitarie coinvolte nell’infiammazione cronica.

 

 

 

Vi ricordiamo che l’articolo è a solo scopo informativo, non va considerato come un suggerimento terapeutico e i prodotti non vanno intesi come medicinali o sostituti di essi.

Per ulteriori conferme circa le proprietà del CBD ed i suoi utilizzi dobbiamo attendere nuovi studi scientifici.

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