Indice
Nel mondo sono presenti milioni di specie di esseri viventi e in particolare c’è una piccola specie fondamentale per la vita del nostro pianeta. Si tratta di esseri dotati di un piacevole ronzio che, purtroppo, sta venendo ignorato. Stiamo parlando delle api! Ma qual è il legame tra le api e la canapa?
Nonostante la canapa non abbia le classiche caratteristiche che attirano gli insetti e altri impollinatori, è in grado di produrre grandi quantità di polline. Questo significa che la canapa può essere una fonte importante di cibo per le nostre api.
L’IMPORTANZA DELLE API
La nostra sopravvivenza dipende molto dagli insetti impollinatori e in particolare dalle api. Le api operaie, infatti, si occupano dell’impollinazione della maggior parte dei vegetali comunemente coltivati. Circa l’80% delle piante coltivate nelle zone temperate come l’Europa e il Nord America e il 95% delle piante tropicali coltivate in Africa e nel Sud America vengono impollinate dagli animali e principalmente dalle api. Su 352mila specie di piante che producono fiori, circa 300 mila necessitano di impollinazione da parte delle api.
Le api, inoltre, forniscono preziosi prodotti dell’alveare, quali: miele, polline, pappa reale, cera, propoli, veleno, da sempre utilizzati dall’uomo. A causa di alcune scelte dell’agricoltura moderna (come la monocultura), dell’eliminazione delle siepi, dell’impiego dei fitofarmaci e dell’alterazione e la frammentazione delle aree naturali, l’ambiente è divenuto inospitale per la maggior parte degli insetti.
In Europa, quasi metà delle specie di insetti è in grave declino e un terzo è in pericolo di estinzione. Le cause principali di questo declino sono proprio il cambiamento dell’habitat e l’inquinamento ambientale. Le ripercussioni per gli ecosistemi del pianeta nei prossimi anni potrebbero essere molto gravi, poiché gli insetti sono la base strutturale e funzionale della maggior parte degli ecosistemi.
Il meccanismo dell’impollinazione
L’ape preleva il nettare e/o il polline dal fiore che lo produce e lo porta all’alveare per conservarlo come scorta di cibo per l’inverno. Intanto un po’ di quel polline le finisce sulle zampe e sull’addome. Quando l’ape si posa su un altro fiore, il contatto del polline dell’uno con gli organi sessuali dell’altro permetterà al fiore di generare dei frutti. Questi frutti produrranno poi semi che genereranno a loro volta altre piante, le quali produrranno altri fiori che necessiteranno dell’intervento degli impollinatori per ricominciare questo ciclo.
Negli ultimi 50 anni il numero delle api si è dimezzato a causa dell’intervento dell’uomo, principalmente dovuto all’utilizzo esagerato di pesticidi e in particolare di neonicotinoidi. Questi derivati chimici della nicotina risultano particolarmente nocivi per le api.
CANAPA: COME PUO’ SALVARE LE API?
La canapa anche in questo caso si rivela essere una risorsa. Uno studio condotto dall’Università del Colorado ha evidenziato come la canapa può aiutare a preservare la biodiversità degli impollinatori. Sebbene non sia una pianta da cui le api possono ricavare miele e non necessita di impollinazione da parte degli insetti, nei campi di canapa alimentare è presente una consistente quantità di api e insetti impollinatori.
Il motivo è semplice: la pianta maschio produce una quantità enorme di polline. La fioritura della canapa dura circa 2 mesi; inizia verso fine agosto, quando ormai l’estate volge al termine, e continua per buona parte dell’autunno fino al momento del raccolto, cioè verso la fine di ottobre. Durante questi mesi le api possono attingere ad una grande scorta di polline con cui si possono cibare quando ormai le scorte nell’alveare scarseggiano. Inoltre le coltivazioni di canapa da uso alimentare, raramente vengono trattate con sostanze nocive per gli insetti.
Un ulteriore ricerca condotta dall’Università di Punjab, in India, ha studiato il comportamento delle api in un campo di cannabis. Il risultato è stato sorprendente: le api sono ghiotte di polline di canapa. Questi insetti visitano in media dai 4 ai 7 fiori al minuto e raccolgono circa 4 milligrammi di polline a viaggio. Considerato che le api presenti in un alveare si aggirano intorno alle 10mila unità, si parla di circa 40 grammi di polline in un solo viaggio. Lo studio inoltre ha messo in evidenza che le api che si cibano di canapa non presentano comportamenti anomali dovuti al possibile effetto narcotico dei cannabinoidi.
LA CANAPA NON E’ PERICOLOSA PER LE API
A differenza degli umani e di altri mammiferi, gli insetti non hanno il sistema endocannabinoide (SEC). Questo significa che non possiedono i recettori dei cannabinoidi e, quindi, non possono “sballarsi”. Le api non avvertono alcun effetto psicoattivo quando entrano in contatto con la cannabis perché non possono accedere al THC.
Nick French, titolare dell’azienda “Colorado Hemp Honey”, ha fatto alcune scoperte affascinanti. Le api hanno la capacità di convertire la resina della cannabis in propoli. Secondo alcuni, le api avrebbero anche la capacità di trasformare i tricomi in miele, ma finora non ci sono prove che ne confermino la veridicità.
Smettiamola di ignorare il loro ronzio, salviamo le nostre api!