come conservare la cannabis

Come conservare la cannabis? Ecco 5 consigli!

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Succede frequentemente che i clienti si trovino con una quantità considerevole di cannabis, magari a causa di un’offerta che non volevano lasciarsi sfuggire, o perché desideravano fare scorta, oppure semplicemente perché ne consumano meno e quindi il prodotto dura più a lungo. Tuttavia, possono essere preoccupati che nel tempo il prodotto perda la sua qualità e pertanto ci chiedono consigli su come conservarlo al meglio. Questa preoccupazione è particolarmente diffusa durante i mesi invernali, a causa delle basse temperature.

Ecco perché abbiamo deciso di condividere alcuni suggerimenti per garantire che il vostro prodotto rimanga conservato il più a lungo possibile. Se desiderate scoprire i 5 consigli su come conservare la cannabis, continuate a leggere!

Cosa accade quando la cannabis diventa “vecchia”?

Prima di esaminare i consigli su come conservare la cannabis in modo ottimale, è importante spiegare cosa intendiamo per “cannabis vecchia”. È comune che gli appassionati di cannabis si trovino con una cima che, una volta presa tra le mani, risulta piuttosto secca, o che ne assaggiando il sapore si accorgano che non è più lo stesso.

Ci sono diverse conseguenze dell’invecchiamento (improprio) della cannabis, che elenchiamo di seguito:

  • Diminuzione dei cannabinoidi: quando l’erba è esposta al calore, all’ossigeno o alla luce UV, i cannabinoidi al suo interno, compreso il THC, cominciano a degradarsi. Questo avviene gradualmente e potrebbe causare un’effetto meno pronunciato della cannabis nel tempo;
  • Il THC diventa CBN: col passare del tempo, il THC non scompare completamente, ma si trasforma in un altro cannabinoide chiamato CBN. Questo ha proprietà psicoattive molto lievi, quasi impercettibili. La conversione avviene principalmente quando l’erba è esposta all’ossigeno e al calore, ma è un processo che richiede del tempo;
  • Perdita di sapore: man mano che la cannabis si indebolisce, potrebbe anche avere un sapore e una sensazione più amara durante l’uso. Questo è dovuto all’essiccazione dei terpeni nel tempo. Tuttavia, anche l’eccessiva luce e umidità possono contribuire a ciò.

Ma queste considerazioni valgono anche per i prodotti ad alto contenuto di CBD? Sì, dal momento che il CBD è un cannabinoide e poiché le cime contengono anche i terpeni, anche il CBD può degradarsi con il tempo. In questo caso, potrebbero essere compromessi i potenziali benefici del CBD.

5 suggerimenti su come conservare la cannabis

Soprattutto quando le temperature sono estremamente fredde o calde, è cruciale adottare alcune precauzioni per evitare brutte sorprese. Anche se l’invecchiamento è inevitabile, una conservazione appropriata può sicuramente rallentarlo.

1. Scegliere con cura la materia prima

Il primo passo è senz’altro legato alla selezione della materia prima. È essenziale affidarsi a coltivatori e rivenditori certificati. La longevità delle infiorescenze dipende dal processo di raccolta e essiccazione, che, se eseguiti correttamente, ottimizzano la potenza della cannabis e ne consentono la conservazione integra fino a un anno dalla raccolta.

2. Evitare la luce diretta

La luce è la principale responsabile della degradazione della qualità della cannabis. Sia il sole che le luci artificiali possono influire sulla potenza e sull’efficacia del prodotto. Pertanto, è fondamentale conservare la cannabis in un luogo buio, anche durante l’inverno.

3. Prestare attenzione alla temperatura

Alcuni studi hanno dimostrato che le temperature superiori ai 25 gradi contribuiscono alla degradazione precoce e alla diminuzione della potenza della cannabis. Analogamente, il freddo può seccare le infiorescenze e danneggiare i tricomi. È quindi sconsigliato conservare la cannabis in frigorifero o vicino a finestre e porte. La temperatura ideale è tra i 16 e i 21 gradi.

4. Scegliere il contenitore adeguato

È importante che i contenitori della cannabis siano ermetici per evitare l’umidità e mantenere un ambiente stabile per la conservazione. I contenitori in plastica sono adatti per la resistenza, ma per la conservazione a lungo termine è consigliabile optare per contenitori in vetro, preferibilmente opachi e di colore scuro per evitare che passi la luce.

5. Assicurare una conservazione pulita

Anche la pulizia è essenziale. Assicurati di mantenere sempre puliti i contenitori e il luogo in cui conservi la cannabis, per eliminare il più possibile polvere e sporco in generale.

È possibile conservare la cannabis nel congelatore?

Alcuni di voi avranno sicuramente considerato questa possibilità. Sebbene possa sembrare inizialmente un’idea insolita, in realtà sta diventando una pratica sempre più diffusa tra i coltivatori domestici e i grandi produttori commerciali. Tuttavia, questo metodo comporta rischi e richiede ulteriori attenzioni. È comunque possibile conservare efficacemente le cime nel congelatore per 1–2 anni. È fondamentale prestare molta attenzione a non toccare le cime, poiché i tricomi, che contengono quasi tutta la resina, sono molto fragili e possono cadere facilmente. È inoltre necessario lasciarle scongelare naturalmente fuori dal freezer. In questo modo, potrebbe verificarsi una qualità non ottimale dello strato superiore delle gemme, ma il resto rimarrà di buona qualità quasi quanto lo era uno o due anni prima!

Conclusioni

La cannabis non ha una data di scadenza! Non è paragonabile a un alimento che potrebbe farci sentire male se consumato dopo diversi mesi. Tuttavia, per mantenere l’odore inebriante, il sapore pronunciato e gli effetti tanto ricercati, è sufficiente ricorrere ai metodi appropriati per una conservazione corretta, al fine di preservare i composti, gli aromi e i sapori della cannabis.

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FAQ

Secondo gli studi, il CBD agisce sul cervello in diversi modi:

  1. Interazione con i recettori: il CBD può influenzare indirettamente i recettori cannabinoidi CB1 e CB2 nel cervello, modulando l’attività dei recettori;
  2. Aumento degli endocannabinoidi: il CBD può aumentare i livelli di endocannabinoidi come l’anandamide, contribuendo al benessere e al controllo dell’umore;
  3. Effetti neuroprotettivi: il CBD protegge le cellule cerebrali dai danni e dall’infiammazione, avendo effetti neuroprotettivi;
  4. Proprietà antinfiammatorie: il CBD riduce l’infiammazione nel cervello, utile in condizioni infiammatorie croniche;
  5. Ansiolitico e antidepressivo: il CBD influisce sui neurotrasmettitori legati all’ansia e alla depressione, dimostrando effetti ansiolitici e antidepressivi;
  6. Modulazione del dolore: il CBD può influenzare la percezione del dolore, offrendo sollievo da alcune condizioni dolorose;
  7. Riduzione dell’ansia: il CBD ha il potenziale per alleviare l’ansia attraverso l’influenza sui recettori cerebrali legati all’ansia;
  8. Controllo delle convulsioni: è approvato come trattamento per alcune forme di epilessia, stabilizzando l’attività neuronale;
  9. Effetti sul sonno: il CBD può influenzare il sonno e contribuire a migliorare la qualità del sonno.

Ecco dove puoi acquistare cannabis per uso terapeutico:

  1. Dispensari di cannabis medica: luoghi autorizzati che offrono una varietà di prodotti a base di cannabis, richiedendo spesso una registrazione come paziente e, in alcuni casi, una prescrizione medica;
  2. Farmacie specializzate: alcune farmacie possono vendere cannabis terapeutica, ma generalmente solo su prescrizione medica;
  3. Acquisto online: in alcune giurisdizioni è possibile acquistare cannabis terapeutica online da fornitori autorizzati, con attenzione alla legittimità del fornitore e al rispetto delle normative locali;
  4. Prescrizione medica: la cannabis terapeutica richiede una prescrizione medica, quindi è necessario consultare un medico specializzato per ricevere la prescrizione e l’indicazione appropriata per il trattamento.

La durata del CBD nel corpo può variare da persona a persona e dipende da diversi fattori, tra cui la frequenza di assunzione, la dose, il metabolismo individuale e altri fattori biologici. Tuttavia, secondo gli studi, il CBD può essere rilevato nel corpo per un periodo di tempo variabile da poche ore a diversi giorni:

  1. Urina: il CBD può essere rilevato nelle urine da uno a sei giorni dopo l’assunzione, ma in alcuni casi può persistere più a lungo;
  2. Sangue: nel sangue, il CBD può essere rilevato per un periodo più breve, solitamente entro poche ore o giorni dopo l’assunzione, a seconda della quantità assunta e della frequenza di assunzione;
  3. Saliva: il CBD può essere rilevato nella saliva per un periodo di tempo simile al sangue, solitamente per poche ore o giorni dopo l’assunzione;
  4. Capelli: il CBD può essere rilevato nei capelli per un periodo di tempo più lungo rispetto agli altri fluidi corporei, anche per diverse settimane o mesi dopo l’assunzione.
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