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Cannabis e donazioni di sangue: si può fare?

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Donare il sangue è sicuramente un atto di generosità e di altruismo importantissimo per coloro che necessitano di trasfusioni. Queste possono essere dovute a gravi incidenti/infortuni, chirurgia o patologie come ad esempio  l’anemia e l’emofilia. Non solo, donare il sangue fa bene anche alla salute del donatore stesso. Infatti, ogni volta che si dona si ha diritto alle analisi del sangue complete, utili come check up annuale gratuito. In genere il donatore gode di buona salute ed è stato dimostrato che questa pratica riduce il rischio di cardiopatie e abbassa colesterolemia. Donare il sangue, poi, attiva il metabolismo, perché il corpo lavora per produrre nuovamente le cellule da rimpiazzare. Tuttavia, c’è una questione che forse ti turba, ossia l’assunzione di cannabis, che inevitabilmente ti frena.

In questo articolo cercheremo proprio di capire se la correlazione tra cannabis e donazione di sangue è fattibile oppure no, indagando sul perchè. Continua a leggere per saperne di più!

Requisiti per le donazioni di sangue

Sapere di poter salvare la vita a qualcuno è davvero una sensazione unica. Una semplice donazione, infatti, può salvare fino a tre vite e ogni anno ci sono circa 112 milioni di donazioni di sangue in tutto il mondo. Il sangue donato si utilizza per le trasfusioni, necessarie per le donne che hanno perso molto sangue durante il parto, per i pazienti con gravi anemie, dopo un forte trauma e anche per i pazienti con cancro.

Chiunque voglia donare il sangue deve sottoporsi ad alcune analisi. Il sangue usato per le trasfusioni, infatti, deve essere privo di infezioni, come l’HIV, l’epatite B, C ed E, sifilide e molti altri. E’ necessario, inoltre, effettuare anche un test microbiologico.

I pazienti con problemi di salute, come malattie cardiovascolari, diabete, anemia, epilessia e cancro, non sono adatti alla donazione del sangue. Non sono idonei nemmeno i pazienti che assumono farmaci anticoagulanti, come la warfarina. Per quanto riguarda tutti i farmaci potenzialmente problematici, l’AVIS ha rilasciato un elenco completo.

Nella maggior parte dei paesi è vietato donare il sangue anche a chiunque faccia uso di droghe o alcol. Pertanto è opportuno verificare sempre tutte le restrizioni che ha il servizio di donazioni del sangue del proprio paese.

Tutti i cittadini, italiani o stranieri, possono diventare donatori di sangue. I requisiti fisici per la donazione sono:

  • età compresa tra i 18 e 65 anni
  • peso corporeo minimo di 50 Kg
  • buon stato di salute
  • pressione e frequenza cardiaca nella norma
  • assenza di patologie croniche

Cannabis e donazioni di sangue

In Italia sono circa 8 milioni i consumatori di cannabis. Né la cannabis né altre sostanze intossicanti sono analizzate durante il processo di screening ematico. Questo, infatti, identifica virus a trasmissione sanguigna e non è un test tossicologico.

Ma quindi coloro che assumono cannabis possono donare il sangue? La risposta è si, tuttavia c’è un ma. Se la donazione viene fatta con criterio, cioè non compromette la salute altrui, chi assume marijuana può donare il sangue. Certamente non bisogna presentarsi alla donazione subito dopo aver fumato o bevuto alcol. Se l’assunzione viene fatta con criterio, responsabilità ed è associata ad uno stile di vita sano è possibile compiere donazioni di sangue.

Molti pazienti sono in trattamento con cannabis terapeutica, pertanto utilizzano prodotti che contengono i cannabinoidi più noti THC e CBD. Tuttavia, grazie ai maggiori livelli di CBD (o Cannabidiolo) presenti nella cannabis medica, i pazienti normalmente non subiscono gli effetti intossicanti associati alla marijuana ricreativa. Ad alcuni pazienti potrebbero essere prescritte varietà di cannabis con alto contenuto di THC, per patologie più gravi. Se si assumono alte concentrazioni di THC per un problema di salute (come l’insonnia) per cui viene accettata la donazione di sangue, è necessario proseguire con prudenza. Il Canada, ad esempio, dove la cannabis è legale, prevede di far trascorrere almeno 12 ore dal consumo di cannabis prima di donare il sangue.

Cosa dice il protocollo italiano

Il protocollo che regola le donazioni del sangue in Italia prevede la loro sospensione temporanea in particolari situazioni. Tra queste troviamo l’influenza, la gravidanza, l’utilizzo di particolari farmaci e l’esposizione occasionale ai cannabinoidi.

Nello specifico, l’utilizzo di cannabinoidi comporta una sospensione temporanea delle donazioni di sangue per almeno 14 giorni. Tuttavia, è il medico stesso a dare l’ultimo parere riguardo la possibilità di donare. Ovviamente vengono esclusi completamente coloro che assumono sostanze stupefacenti “pesanti”.

Come forse sai, i principi attivi della marijuana sono centinaia, ma quelli che interagiscono principalmente con il nostro sistema endocannabinoide sono due: il THC (tetraidrocannabinolo) e il CBD (cannabidiolo).
Il THC è un cannabinoide psicotropo, che altera, quindi, la nostra percezione della realtà e i nostri sensi. Il CBD, invece, non ha effetti psicotropi e agisce sul corpo con effetti antinfiammatori, antidolorifici, anticonvulsivanti e molti altri ancora.

Perchè chi assume cannabis non può donare subito il sangue?

La risposta è molto semplice: i cannabinoidi sono in grado di influenzare il metabolismo e il flusso sanguigno, e con le trasfusioni possono entrare a contatto con il sangue del ricevente. Nonostante il CBD non sia una sostanza psicotropa, aumenta il flusso sanguigno e influenza il metabolismo, come il THC. Pertanto chi utilizza cannabis light deve attendere almeno 2 settimane prima di donare il sangue.

Per quanto riguarda l’assunzione di cannabis terapeutica, il discorso è un po’ diverso. In Italia, infatti, non è possibile utilizzare la marijuana medica sotto forma di infiorescenze. Sono le stesse farmacie a realizzare farmaci con determinate concentrazioni di THC e CBD (solitamente basse). Tuttavia, spesso sono proprio le patologie per cui si assume cannabis terapeutica a determinare l’impossibilità di donare il sangue. Questa decisione viene presa solo dal medico dell’Avis. Nel caso di un’assunzione assidua e importante, egli può anche proibire la donazione.

Conclusioni

Ricordati che non si tratta di una discriminazione, nessuno è lì per giudicarti o meno. Si tratta solo di valutare se il tuo sangue è consono o meno alla donazione, se può salvare la vita chi è meno fortunato oppure se rischia di recare ulteriori danni. Quando si parla di salute è fondamentale informarsi bene e affidarsi alla decisione degli specialisti. 

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