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Cannabis e fertilità: l’erba incide sul concepimento?

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Uno degli argomenti più dibattuti nel campo della cannabis è sicuramente la sua presunta influenza sulla fertilità. Si tratta di un argomento molto delicato, che ogni anno tocca oltre 45.000 coppie solo in Italia. Secondo alcune ricerche, infatti, l’utilizzo abitudinario di marijuana, sia da parte dell’uomo che della donna in età riproduttiva, può in alcuni casi interferire sulla capacità di concepire. Gli esperti ritengono ci sia una correlazione tra cannabis e infertilità, anche se gli studi effettuati ad oggi sono troppo pochi per confermare questa tesi.

In questo articolo cercheremo di riportarvi le ricerche eseguite finora. Continuate a leggere per saperne di più!

Cosa si intende per infertilità

Nel campo medicinale, si considera infertile una coppia che non riesce ad avere un figlio dopo almeno due anni di tentativi. Questa situazione interessa il 12-15% delle coppie in età fertile: una coppia giovane (senza particolari problemi) che ha rapporti sessuali 2-3 volte la settimana, ha circa il 20% di possibilità di concepimento ogni mese. Tuttavia questa percentuale si abbassa dopo il primo anno di ricerca senza successo.

La definizione di infertilità non è così precisa e cambia a seconda del Paese. Gli stessi termini “sterile” e “infertile” sono spesso utilizzati in modo confuso per identificare tutte le coppie che non riescono a concepire. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha chiarito la seguente terminologia:

  • sterilità primaria: coppia che in due anni di rapporti sessuali regolari non ha mai concepito;
  • sterilità secondaria: coppia che ha concepito e che, nei due anni successivi, non riesce ad avere una seconda gravidanza;
  • infertilità: definisce una donna che riesce a concepire, ma non riesce a portare a termine una gravidanza.

In realtà l’infertilità può avere cause sia maschili che femminili. Secondo il Registro nazionale sulla Procreazione medicalmente assistita dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 35,4% delle coppie le cause sono nell’uomo, nel 35,5% nella donna. Esiste, poi, un’altra tipologia di infertilità, ossia quella idiopatica, che interessa il 13,2% delle coppie; in questo caso non si conoscono le cause.

Quali sono le cause?

Uno dei motivi della crescente riduzione di fertilità riguarda sicuramente lo sfasamento tra l’età biologica e l’età “sociale” in cui si ricerca il primo figlio. Le coppie, infatti, tendono a ricercare un primo figlio (e sempre più spesso unico) dopo aver raggiunto degli obiettivi economici, come l’acquisto di una casa, la sicurezza di un lavoro, o semplicemente dopo essersi presi del tempo per loro stessi. Naturalmente ci sono molti altri fattori che possono influenzare la capacità di concepimento, come:

  • fumo
  • alcol
  • inquinamento
  • condizioni di forte stress

Qual è la correlazione tra cannabis e fertilità?

Per spiegarlo in parole povere, la fertilità maschile dipende dalla capacità di produrre spermatozoi vitali, mentre quella femminile si basa principalmente su una corretta ovulazione.

Il sistema riproduttivo e la fertilità sono influenzati da numerosi processi biologici. Secondo alcuni studi, il sistema endocannabinoide (SEC) è presente anche negli organi riproduttivi. Questo indicherebbe alcune potenzialità per le molecole derivate dalla cannabis, dato che tutti i cannabinoidi che entrano in contatto con il corpo interagiscono anche con il SEC.

Il sistema endocannabinoide sembrerebbe svolgere un ruolo importante sia nella sussistenza della gravidanza che nel suo corretto decorso. Diversi studi hanno dimostrato l’esistenza del SEC nei fluidi e nel plasma degli organi riproduttivi femminili, anche se non è ancora chiaro quali siano le sue possibili implicazioni.

Nei maschi, invece, la relazione è più evidente. In uno studio del 2019, gli scienziati hanno scoperto la presenza di un perfetto sistema endocannabinoide nei testicoli, composto da endocannabinoidi, recettori CB1 e CB2 ed enzimi. Questo suggerisce che il sistema potrebbe effettivamente svolgere un ruolo significativo nella fertilità maschile.

Per questo motivo gli esperti hanno deciso di approfondire gli effetti della cannabis sulla funzione del sistema riproduttivo.

Cannabis e fertilità: in che modo l’erba può influire?

Per cercare di rispondere a questa domanda, è necessario fare una distinzione tra uomini e donne.

Fertilità maschile

Secondo gli studi attuali, la marijuana avrebbe un impatto potenzialmente negativo sugli uomini.

  • Spermiogramma

In uno studio del 2011, realizzato su topi maschi adulti, i ricercatori hanno fatto assumere per 36 giorni consecutivi bhang, un edibile alla cannabis. I risultati ottenuti hanno riscontrato che l’assunzione cronica di bhang causava cambiamenti regressivi nei testicoli. Allo stesso tempo, gli animali mostravano un minor numero di spermatozoi e una riduzione della motilità.

Uno studio effettuato tra il 2008 e il 2012, ha preso in esame 1.215 uomini danesi di età compresa tra 18 e 28 anni. Il 45% dei partecipanti aveva assunto marijuana negli ultimi tre mesi. Al termine dello studio i ricercatori trovarono una connessione tra fumare cannabis ed una potenziale riduzione del numero di spermatozoi del 29%.

  • Motilità degli spermatozoi

Uno studio del 2006 condotto su 78 pazienti, ha analizzato i loro campioni di sperma con THC. Furono suddivisi in frazioni da 90 e 45% e le dosi vennero somministrate a livello terapeutico e ricreativo. Per le frazioni del 90%, la motilità progressiva mostrò una diminuzione tra il 2 e il 21%. Per le frazioni del 45%, la diminuzione arrivò al 28%.

  • Libido

La libido è la misura del desiderio sessuale ed è motivata da tre fattori principali: comportamento acquisito, funzione cerebrale e livelli ormonali. Uno studio pubblicato nel 2017 mostrò che la frequenza sessuale settimanale per i consumatori di marijuana di sesso maschile era del 95% superiore rispetto ai non fumatori.

  • Ormoni

In uno studio del 2017 che coinvolse 1.577 partecipanti di varie età, i livelli sierici di testosterone furono misurati tra i consumatori di cannabis e i “non consumatori”. In questa ricerca oltre il 26% dei partecipanti faceva uso di cannabis e più del 66% l’aveva usata in passato. Nella maggior parte dei partecipanti, gli esperti non riscontrarono differenze sostanziali nei livelli sierici di testosterone tra consumatori e non consumatori.

Fertilità femminile

L’unica differenza per quanto riguarda la fertilità femminile è il potenziale effetto della cannabis sull’ovulazione.

  • Ovulazione

Uno studio del 2020 suggerisce un effetto negativo del THC sugli ovuli femminili. La ricerca prevedeva il trattamento di embrioni con concentrazioni di THC. Dai risultati è emerso che le concentrazioni più alte di THC tendono a ridurre la qualità degli ovuli, ostacolando le probabilità di produrre embrioni vitali.

  • Libido

Per quanto riguarda la marijuana e la libido femminile, la maggior parte degli studi ha dato risultati positivi. Un sondaggio del 2020 condotto su 373 partecipanti riguardava l’uso della cannabis prima del sesso. La maggior parte delle partecipanti riportò un aumento del desiderio sessuale, una diminuzione del dolore ed un miglioramento della qualità degli orgasmi.

  • Ormoni

Uno studio del 2016 indica che l’uso della cannabis può ridurre la fertilità femminile. Secondo questa ricerca, la riduzione di fertilità avverrebbe attraverso una potenziale interruzione del flusso degli ormoni che rilasciano le gonadotropine. Questo si traduce in una ridotta produzione di estrogeni e progesterone, due ormoni fondamentali nella riproduzione.

Cannabis e fertilità: conclusioni

Molti esperti sostengono che il THC tenda ad incidere negativamente sulla fertilità. Tuttavia, alcuni studi recenti ritengono che i risultati sull’uso della cannabis e i suoi effetti sulla riproduzione siano inconcludenti. Pertanto sarà necessario attendere nuove ricerche per avere risposte più precise sulla correlazione tra cannabis e fertilità.

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