cbd

Il CBD aiuta ad alleviare i sintomi delle allergie?

Condividi l'articolo!

La primavera è certamente una stagione bellissima: il sole inizia ad essere caldo, le giornate si allungano, le strade e i giardini si riempiono di fiori colorati. Tuttavia, se per molti è piacevole, per coloro che soffrono di allergie primaverili è l’inizio di un periodo particolarmente impegnativo. Starnuti, naso che cola, gonfiore agli occhi, sono solo alcuni dei sintomi più frequenti. Le allergie colpiscono oltre 50 milioni di persone all’anno solo negli Stati Uniti, dove sono la sesta causa principale di malattie croniche. Esistono moltissimi tipi di allergie e normalmente vengono curate con antistaminici e decongestionanti. Ma c’è un’altra sostanza che potrebbe rivelarsi utile per il trattamento ed è il CBD.

Il CBD è un noto antinfiammatorio che, secondo alcuni studi può dimostrarsi importante nel trattamento di una reazione allergica, in quanto può ridurre i gonfiori e le irritazioni. Continua a leggere per saperne di più!

Cosa sono le allergie

Le allergie sono una disfunzione del sistema immunitario, che reagisce in modo eccessivo. Il corpo risulta, infatti, particolarmente sensibile a sostanze apparentemente innocue.

Tra i fattori scatenanti delle allergie respiratorie ci sono ad esempio i pollini, gli acari della polvere, le muffe e gli epiteli di animali. L’esposizione a questi allergeni di un individuo allergico può favorire l’insorgenza di una serie di sintomi, tra cui:

  • rinite allergica (raffreddore da fieno)
  • congiuntivite (prurito e lacrimazione oculare)
  • asma allergico (infiammazione delle vie aeree inferiori)

Questi sintomi, se non curati adeguatamente, possono peggiorare nel tempo.

Possibili cause

Sono sempre di più le persone che scoprono di avere allergie. In Europa si parla di circa 60 milioni di individui e il numero è in costante aumento. Per quale motivo? I fattori che possono causare allergie sono molteplici e tra questi troviamo:

  • Ambiente e stile di vita: inquinamento, fumo di sigaretta, sostanze inquinanti per l’ambiente. Ad oggi le persone sono sempre più spesso in contatto con allergeni. Rispetto alle regioni rurali e ai paesi in via di sviluppo, infatti, i paesi sviluppati hanno un rischio più altro di essere colpiti da allergie. Anche l’assenza di esercizio fisico, lo stress e una dieta squilibrata contribuiscono negativamente;
  • Minore contatto con batteri: il fatto che oggi le persone abbiano meno contatto diretto con i batteri, non è una cosa positiva, anzi. Gli esperti, infatti, sospettano che il sistema immunitario in realtà venga allenato attraverso il contatto con i germi;
  • Cambiamento climatico: molte persone allergiche soffrono di rinite allergica, conosciuta anche come raffreddore allergico. I ricercatori pensano ci sia un legame tra i cambiamenti climatici e l’aumento del numero di allergie ai pollini. A causa dei cambiamenti climatici, infatti, aumenta anche il numero di pollini o si prolunga la fase di fioritura;
  • Aumento dell’aggressività dei pollini: è probabile che l’azoto dei gas di scarico interagisca con alcune proteine contenute nel polline, aumentando il rischio di allergia;
  • Cambiamenti nella flora intestinale: recenti studi suggeriscono un legame tra l’intestino e i batteri che vi si trovano, con il sistema immunitario e quindi con le reazioni allergiche. Le ricerche indicano che i probiotici possono essere utili nella prevenzione delle allergie e per alleviarne i sintomi;
  • Meno parassiti: alcune ricerche indicano anche un legame tra una bassa infestazione parassitaria e un aumento del rischio di allergie. In passato, le persone avevano spesso problemi di infestazioni da vermi e i ricercatori suppongono che avessero, quindi, maggiori meccanismi protettivi.

Il CBD può aiutare a combattere le allergie?

I farmaci consigliati per la cura di un’allergia possono aiutare ad alleviare i sintomi a breve termine. Inoltre, spesso causano altri effetti collaterali. Per questo motivo sempre più spesso si cerca di affidarsi ad alternative naturali. Alcuni di questi permettono alle persone colpite di godersi la primavera senza dover necessariamente ricorrere ad antistaminici. Ecco che entra in gioco il CBD, il fitocannabinoide presente nella cannabis. Alcune ricerche, infatti, hanno confermato che il cannabidiolo può essere un valido sostegno per il corpo e soprattutto per il sistema immunitario. 

CBD e sistema immunitario

Alcune ricerche indicano che il CBD abbia un effetto positivo sulla funzione immunitaria. Il cannabidiolo, infatti, agisce sul sistema endocannabinoide del corpo, legandosi ai recettori. Questo comporta un beneficio per la reazione di difesa. Il CBD, inoltre, sopprime l’espressione cellulare, la proliferazione e l’espressione della superficie cellulare. Per questo motivo esso sembra essere un’alternativa ideale che può aiutare a rafforzare l’organismo indebolito.

CBD e problemi cutanei

Le allergie hanno un impatto certamente negativo sulla pelle, influenzando la barriera cutanea. Anche in questo caso le ricerche indicano che il CBD può essere utile per i disturbi dermatologici, risultando un efficace strumento terapeutico. Ad oggi il mercato offre moltissimi cosmetici al CBD, contenenti importanti proprietà antinfiammatorie e lenitive.

CBD ed equilibrio interno

Oltre ai comuni sintomi corporei, l’allergia può influenzare negativamente anche l’umore. Il naso che gocciola, gli occhi che bruciano e la pelle che prude, fanno sì che l’individuo non si senta affatto in forma, sia fisicamente che psicologicamente. Il CBD, grazie ai suoi effetti calmanti e rilassanti aiuta a ripristinare l’equilibrio interno e il benessere generale, riducendo l’ormone dello stress, ossia il cortisolo.

Come assumere CBD in caso di allergie

Esistono diversi metodi di somministrazione, si tratta semplicemente di scegliere il metodo più adatto a voi, considerando alcuni fattori.

Per coloro che amano vaporizzare o fumare il CBD, l’inalazione è un metodo incredibilmente veloce. Tuttavia, la durata degli effetti tende ad essere più breve della maggior parte degli altri metodi. Queste però non sono applicabili in caso di Allergia alla Cannabis.

Anche l’applicazione topica è un metodo diffuso tra le persone allergiche. Creme, pomate, oli e le lozioni di CBD possono essere applicate direttamente sulla pelle per esercitare effetti locali.

Nel caso decideste di utilizzare il CBD nelle sue forme edibili, sappiate che il tempo di attesa sarà più lungo di qualsiasi altro metodo. Tuttavia, una volta che farà effetto, questo persisterà per un tempo sicuramente molto più lungo dell’inalazione o della somministrazione sublinguale. Anche l’olio al CBD assunto con il cibo o ingerito immediatamente (invece di lasciarlo sotto la lingua) viene considerato un tipo di CBD “edibile”, poiché l’estratto deve passare per il sistema digestivo prima di penetrare nel flusso sanguigno.

Infine abbiamo il metodo di somministrazione sublinguale. Si tratta di posizionare alcune gocce di olio CBD sotto la lingua e tenerlo per circa sessanta secondi prima di deglutire. La mucosa orale sotto la lingua e all’interno della guancia consente un rapido assorbimento nel flusso sanguigno, pertanto gli effetti saranno quasi immediati.

Conclusioni

È difficile trarre conclusioni certe quando gli studi sono ancora scarsi. Tuttavia, certamente i dati ottenuti dagli esperti sono promettenti. Il CBD è sicuramente colmo di proprietà benefiche per il nostro corpo e potrebbe essere utilizzato anche come rimedio naturale per le allergie.

In attesa di nuovi studi a riguardo, ti invitiamo a visitare il nostro store online, dove potrai trovare molti prodotti di alta qualità e offerte imperdibili. Cosa aspetti? Clicca qui!

 

Vi ricordiamo che l’articolo è a solo scopo informativo, non va considerato come un suggerimento terapeutico e i prodotti non vanno intesi come medicinali o sostituti di essi.

Per ulteriori conferme circa le proprietà del CBD ed i suoi utilizzi dobbiamo attendere nuovi studi scientifici.

 

🗒

Cronologia revisioni

Lascia un commento