PACCO ANONIMO

SPEDIZIONE GRATUITA DA 39€ IN 24/48 ORE

Prodotti Made in Italy

Pagamenti sicuri anche con Constrassegno

olio di canapa benefici intestino

Olio di canapa benefici intestino

La canapa sativa è una pianta utilizzata fin da epoche molto antiche per alleviare e prevenire numerosi disturbi. Negli ultimi anni, grazie anche al crescente numero di studi scientifici che ne hanno confermato le proprietà, il suo impiego è diventato sempre più diffuso. Tra le sue qualità più apprezzate ci sono quelle antinfiammatorie, in particolare quando viene utilizzata sotto forma di olio estratto dai semi. Questa sostanza naturale è ricca di elementi nutritivi utili all’organismo e può contribuire al benessere generale, inclusa la prevenzione di alcune problematiche di salute.

In questo articolo vi parleremo, in particolare, dell’olio di canapa e dei suoi benefici per l’intestino.

Cos’è l’olio di canapa?

L’olio di canapa si ottiene tramite spremitura a freddo dei semi, un procedimento che non prevede l’uso di sostanze chimiche e permette di conservare intatte tutte le proprietà nutrizionali. Il prodotto finale è particolarmente ricco di:

  • Omega-3 e omega-6

  • Vitamine

  • Sali minerali

Grazie all’elevata presenza di antiossidanti e composti antinfiammatori, l’olio di canapa può contribuire a prevenire varie patologie, come diabete, artrite, disturbi cardiovascolari e persino alcune forme tumorali.

Un aspetto importante è il suo rapporto tra omega-6 e omega-3: 3:1, ritenuto ideale da nutrizionisti e medici per favorire l’equilibrio metabolico. Inoltre, contiene acido gamma-linolenico (GLA), un tipo di omega-6 particolarmente utile per sostenere la funzionalità cardiaca.

Il sistema endocannabinoide nel tratto gastrointestinale

Non tutti sanno che l’organismo umano possiede un proprio sistema endocannabinoide (ECS), una rete diffusa in quasi ogni parte del corpo. I recettori e i mediatori chimici che ne fanno parte sono presenti nel cervello, nel sistema immunitario, negli organi interni e anche nel tratto gastrointestinale.

Il tratto gastrointestinale—chiamato anche GI—è formato da un lungo canale che va dalla bocca fino all’ano e include:

  • bocca

  • esofago

  • stomaco

  • intestino tenue e crasso

  • retto e ano

Accanto a fegato, pancreas e cistifellea forma l’intero apparato digerente, responsabile dell’assorbimento dei nutrienti e della trasformazione del cibo in energia. Il funzionamento del GI non dipende solo dalla volontà consapevole: gran parte delle sue attività sono regolate dal sistema nervoso centrale, periferico e da quello enterico, presente direttamente nell’intestino. Un ruolo essenziale è svolto dal microbiota intestinale, la comunità di batteri benefici che contribuisce alla digestione e supporta il sistema immunitario.

Olio di canapa benefici intestino

L’olio di canapa ha particolari proprietà antinfiammatorie, che aiutano a sfiammare e regolarizzare l’apparato digerente. Si è scoperto, infatti, che l’EPA e il DHA, due sostanze presenti negli omega 3, sintetizzano dei composti chiamati eicosanoidi. Secondo alcuni esperti, questi eicosanoidi possono regolare la secrezione di succhi digestivi e ormoni, favorendo il processo digestivo.

I composti fitochimici presenti nell’olio di canapa possono interagire con i recettori del dolore presenti nel nostro corpo, provocando un sollievo naturale e riducendo il disagio intestinale.

Inoltre, l’olio di canapa può favorire anche la motilità intestinale. La regolare contrazione dei muscoli intestinali è fondamentale per una corretta digestione e per il mantenimento della salute dell’intestino. Gli acidi grassi essenziali presenti nell’olio di canapa, come gli Omega-3 e gli Omega-6, aiutano a regolarizzare le contrazioni, contribuendo così a migliorare la motilità intestinale.

 

Quali malattie gastrointestinali può trattare l’olio di canapa?

Esistono numerose patologie che interessano l’apparato digerente e, in alcuni casi, possono compromettere in modo significativo la qualità della vita a causa di sintomi fastidiosi o persistenti. L’olio di canapa, grazie alle sue proprietà, può rappresentare un supporto naturale in diverse condizioni. Vediamo quali:

 

Morbo di Crohn

Il Morbo di Crohn, chiamato anche enterite regionale, può colpire qualunque tratto del sistema gastroenterico e provocare un ampio spettro di disturbi, sia intestinali che extra intestinali.
La malattia può manifestarsi in età pediatrica (con conseguenze anche sulla crescita) oppure in adulti e anziani, generando calo di peso, malassorbimento dei nutrienti e disturbi generalizzati.

Tra i sintomi più comuni compaiono:

  • diarrea ricorrente

  • dolore o crampi addominali

  • febbre

  • perdita di peso

Come molte malattie infiammatorie croniche, anche il Morbo di Crohn alterna periodi di remissione a riacutizzazioni più o meno intense.

Le cause non sono ancora del tutto chiarite, ma sembrano coinvolti:

  • predisposizione genetica,

  • risposta immunitaria anomala,

  • alterazioni del microbiota intestinale,

  • fattori ambientali.

Alcune ricerche suggeriscono che i cannabinoidi possano offrire benefici nella gestione dei sintomi grazie alle proprietà del THC (miorilassante e analgesico) e del CBD (antinfiammatorio e immunomodulatore).

Sindrome dell’intestino irritabile

La sindrome dell’intestino irritabile è un disturbo molto diffuso, soprattutto tra i 20 e i 50 anni, e interessa in prevalenza le donne.
I sintomi tipici includono:

  • dolori e spasmi addominali,

  • gonfiore,

  • alternanza tra stipsi e diarrea.

L’origine dell’IBS non è completamente nota. Si ritiene che possano contribuire:

  • predisposizione genetica,

  • stress e fattori emotivi,

  • infezioni intestinali pregresse,

  • sensibilità a specifici alimenti o farmaci.

La diagnosi solitamente avviene per esclusione, dato che non esiste un test specifico per identificarla.

Poiché intestino e sistema nervoso sono strettamente connessi, stress e tensione emotiva possono aggravare i sintomi.
Il CBD e altri componenti dell’olio di canapa, noti per le loro proprietà calmanti, antidolorifiche e antinfiammatorie, secondo alcuni studi potrebbero rappresentare un aiuto nel ridurre i disturbi associati all’IBS.

 

Stipsi cronica

La stipsi è un disturbo caratterizzato da una significativa difficoltà nell’evacuazione regolare delle feci. Quando questo problema persiste nel tempo, viene definito stipsi cronica. A differenza della comune stitichezza, che spesso dipende da un’alimentazione poco equilibrata o da una flora batterica alterata, la stipsi cronica ha generalmente una base clinica.

Questo disturbo può essere collegato a diverse condizioni, tra cui diverticolosi, tumori del colon-retto, problemi legati alla motilità intestinale o anali, patologie neurologiche oppure l’uso prolungato di specifici farmaci. Nella maggior parte dei casi non rappresenta un rischio grave, ma è importante consultare un medico se compaiono segnali come: sangue nelle feci, dimagrimento non spiegato, anemia o se il problema insorge improvvisamente in soggetti con familiarità per patologie intestinali.

Individuare l’origine è fondamentale per scegliere la terapia più adatta. Tuttavia, a prescindere dalla causa, diverse ricerche suggeriscono che i cannabinoidi possano supportare i pazienti affetti da stipsi cronica grazie alla loro azione sullo stato infiammatorio della mucosa intestinale.

 

Dispepsia

La dispepsia è un disturbo che comprende una serie di sintomi fastidiosi che compaiono soprattutto dopo i pasti a causa di una digestione difficoltosa. Può presentarsi sporadicamente dopo un pranzo abbondante, ma in alcuni casi diventa ricorrente o cronica. I sintomi più comuni includono:

  • fastidio o dolore nella parte alta dell’addome

  • sensazione di bruciore

  • gonfiore e meteorismo

  • pesantezza dopo i pasti

  • eruttazioni frequenti

Se gli episodi sono ripetuti nel tempo, possono interferire con l’alimentazione e provocare calo ponderale.

Le cause possono dipendere da abitudini alimentari scorrette, stili di vita stressanti o fattori psicologici come ansia e tensione. Quando non esiste un danno fisico o una lesione, si parla di dispepsia funzionale, riconoscibile perché i disturbi compaiono subito dopo aver mangiato, entro un paio d’ore.

Si parla invece di dispepsia organica quando i sintomi sono legati a condizioni cliniche come gastrite, esofagite, pancreatite o problemi alle vie biliari.

Grazie alle loro proprietà anti-infiammatorie e regolatrici del sistema endocannabinoide, i cannabinoidi possono rappresentare un valido supporto nella gestione della dispepsia, soprattutto se abbinati a un’adeguata alimentazione e a uno stile di vita equilibrato.

 

Nausea e vomito

La nausea si manifesta come una sensazione generale di disagio, soprattutto nella zona dello stomaco, spesso accompagnata dall’impulso a vomitare. Il vomito, invece, è l’espulsione del contenuto gastrico attraverso la bocca e, quando è frequente o intenso, può portare a disidratazione e perdita di nutrienti essenziali.

Questi disturbi possono insorgere per molte ragioni: malattie virali, sbalzi ormonali, problemi digestivi, stati emotivi intensi o stress elevato. In altri casi sono una reazione a farmaci, intossicazioni alimentari, eccessi a tavola, gravidanza o trattamenti come la chemioterapia.

Nel contesto della chemioterapia, nausea e vomito sono tra gli effetti indesiderati più comuni e spesso difficili da gestire. In questi casi, diversi studi suggeriscono che i cannabinoidi possano offrire un valido supporto: possono contribuire a ridurre questi sintomi, stimolare l’appetito e migliorare la tolleranza complessiva alle cure, senza provocare stipsi come accade con alcuni farmaci tradizionalmente utilizzati.

 

Olio di canapa benefici intestino: il legame tra salute mentale e intestinale

Ad oggi la salute del nostro intestino è sempre più al centro di studi e ricerche. Infatti, non è più visto come un semplice organo destinato esclusivamente alla digestione del cibo, ma è considerato un vero e proprio “secondo cervello“. E un motivo c’è!

Nell’intestino, infatti, si trova gran parte del microbioma, ossia l’insieme di batteri “buoni” (come protozoi ed eucarioti) che ci permettono di digerire il cibo. Il microbioma è un elemento fondamentale per la nostra salute generale. Ecco perchè si cerca di indagare sempre più a fondo la correlazione tra salute mentale e intestinale.

Cosa dice la scienza

Diversi studi hanno dimostrato che la composizione e la stabilità del microbiota intestinale sono in grado di influenzare i processi cerebrali, con effetti sulla salute mentale e sulle funzioni cognitive. Questo conferma, pertanto, l’esistenza di un sistema di comunicazione bidirezionale chiamato asse intestino-cervello (gut-brain axis). Un microbiota sano ed efficiente, quindi, è in grado di regolare il metabolismo e garantire una corretta assimilazione delle sostanze nutritive.

I fattori che possono influenzare la composizione e l’equilibrio del microbiota comprendono: predisposizione genetica, condizioni ambientali, abitudini alimentari, stili di vita e livello di stress.

Diversi studi hanno hanno confermato che le persone affette da stress, ansia o malattie mentali hanno un rischio maggiore di soffrire di problemi gastrointestinali, e viceversa. Infatti, anche l’equilibrio del microbiota può influenzare negativamente la salute mentale.

Negli ultimi anni sono stati effettuati numerosi studi sull’efficacia di particolari diete psicobiotiche, ossia regimi alimentari che sfruttano l’asse intestino-cervello per produrre degli effetti positivi sul benessere mentale. Molte ricerche hanno testato tali effetti su singoli prodotti alimentari. Tuttavia, con la dieta noi assumiamo quotidianamente un insieme di cibi diversi. Pertanto gli esperti ipotizzano che non siano gli alimenti singoli ad avere un impatto significativo sulla salute mentale, bensì le combinazioni alimentari. 

Ecco perchè un gruppo di ricercatori internazionali ha svolto uno studio per testare gli effetti di un’intera dieta psicobiotica, basata principalmente sul consumo di cibi fermentati o ricchi di fibre. La ricerca è stata condotta su un gruppo di 24 adulti sani ed è durata quattro settimane. Al termine, confrontando i livelli di stress delle persone che avevano seguito la dieta con quelli di un gruppo di controllo, gli autori hanno potuto confermare che la dieta alimentare psicobiotica aveva effettivamente provocato una diminuzione del 32% dei livelli di stress.

 

 

Olio di canapa benefici intestino: effetti collaterali

In linea generale, l’olio di canapa è considerato sicuro e ben tollerato dalla maggior parte delle persone. Tuttavia, in alcuni casi possono comparire lievi reazioni indesiderate, tra cui:

  • sensazione di bocca asciutta;

  • lieve sonnolenza;

  • cambiamenti dell’appetito.

Se si soffre di patologie pregresse o si assumono già farmaci, è fondamentale consultare un medico prima di iniziare a usare l’olio di canapa, per evitare possibili interazioni o effetti indesiderati.

Olio di canapa benefici intestino: conclusioni

Un intestino sano è alla base del benessere fisico e mentale. Sebbene la ricerca scientifica sui cannabinoidi e il loro impatto sul tratto gastrointestinale sia ancora in fase di sviluppo, le evidenze attuali mostrano risultati incoraggianti. L’olio di canapa potrebbe quindi rappresentare un supporto naturale in caso di disturbi intestinali, ma saranno necessari ulteriori studi per confermarne pienamente l’efficacia e definire protocolli d’uso specifici. Per ora, è consigliabile utilizzarlo con attenzione, preferibilmente sotto guida medica.

Se anche tu sei appassionato di cannabis, ti aspettiamo nel nostro CBD store, con le migliori genetiche di cannabis light, tanti altri prodotti di qualità e offerte settimanali da non perdere!

 

 

Domande frequenti su olio di canapa benefici intestino

Quanti cucchiai di olio di canapa si possono prendere al giorno?

La quantità di olio di canapa da assumere quotidianamente dipende dagli obiettivi e dalle esigenze individuali. In generale, si consiglia di prendere 1-2 cucchiai al giorno come parte di una dieta equilibrata.

1 cucchiaio (circa 15 ml) di olio di canapa fornisce una buona dose di acidi grassi essenziali omega-3 e omega-6, che contribuiscono alla salute cardiovascolare, alla funzione immunitaria e alla salute della pelle. Puoi aggiungerlo a insalate, frullati o altri alimenti, poiché l’olio di canapa non va riscaldato per non compromettere le sue proprietà nutritive.

Che cosa cura l’olio di canapa?

L’olio di canapa offre numerosi benefici per la salute grazie al suo contenuto di acidi grassi essenziali, vitamine e antiossidanti. Non è una cura medica per condizioni specifiche, ma può aiutare a gestire e migliorare alcuni aspetti della salute. Ecco cosa può supportare:

  1. Salute della pelle: grazie alle sue proprietà idratanti e antinfiammatorie, può alleviare condizioni come eczema, psoriasi e acne;
  2. Salute cardiovascolare: gli acidi grassi omega-3 e omega-6 presenti possono aiutare a migliorare la salute del cuore, riducendo il colesterolo e favorendo una buona circolazione sanguigna;
  3. Infiammazioni: l’olio di canapa ha effetti antinfiammatori naturali, che possono aiutare a ridurre l’infiammazione in condizioni come artrite o dolori muscolari;
  4. Equilibrio ormonale: il contenuto di acido gamma-linolenico (GLA) può aiutare a bilanciare gli ormoni, risultando utile per gestire i sintomi della sindrome premestruale (PMS) e della menopausa;
  5. Supporto al sistema immunitario: le sue proprietà nutritive aiutano a rinforzare il sistema immunitario e a migliorare la resistenza alle infezioni;
  6. Salute cerebrale e mentale: gli acidi grassi possono migliorare la funzione cognitiva e contribuire a mantenere il benessere mentale, supportando la salute del cervello.

Che differenza c’è tra olio di canapa e CBD?

La differenza principale tra olio di canapa e olio di CBD riguarda la loro origine, composizione e usi. Ecco le distinzioni chiave:

  1. Origine:
    • Olio di canapa: è estratto dai semi della pianta di canapa legale (Cannabis sativa). Non contiene cannabinoidi come il CBD o il THC. È un olio ricco di nutrienti, come acidi grassi omega-3 e omega-6, proteine e vitamine;
    • Olio di CBD: è estratto dai fiori, foglie e steli della pianta di canapa, ed è ricco di cannabidiolo (CBD), un composto attivo con effetti terapeutici. Può contenere tracce di THC, a seconda del tipo di estratto (spettro completo o ampio spettro).
  2. Componenti attivi:
    • Olio di canapa: non contiene CBD o THC. È utilizzato per i suoi benefici nutrizionali e cosmetici;
    • Olio di CBD: contiene CBD, un cannabinoide non psicoattivo con proprietà terapeutiche, come il sollievo dall’ansia, infiammazione e dolore.
  3. Usi:
    • Olio di canapa: usato principalmente come integratore alimentare per i suoi benefici nutrizionali e in prodotti per la cura della pelle per idratazione e nutrimento;
    • Olio di CBD: utilizzato per scopi terapeutici, come la gestione dell’ansia, del dolore, dei disturbi del sonno e dell’infiammazione.