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Sindrome di Tourette: la cannabis può aiutare?

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La sindrome di Tourette, nota anche come ST, colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Ad oggi esistono alcune cure terapeutiche, tuttavia nessuna di queste comporta ad un miglioramento così evidente dei sintomi. Negli ultimi anni le ricerche si sono moltiplicate ed è stata presa in considerazione anche la cannabis. L’elenco delle malattie potenzialmente trattabili con la marijuana aumenta di giorno in giorno e la sindrome di Tourette potrebbe essere una di queste. Sebbene le prospettive siamo promettenti, è necessario attendere ulteriori studi per poter confermare questa ipotesi.

Di seguito vi parleremo proprio della sindrome di Tourette, spiegandovi che cos’è, quali sono i suoi sintomi e quali sono i dati emersi dagli studi finora effettuati sulla correlazione tra cannabis e ST.

Cos’è la sindrome di Tourette

Nel 1885, il medico francese Georges Gilles de la Tourette descrisse per la prima volta la malattia neuropsichiatrica della “sindrome di Gilles de la Tourette”. Si tratta di un disturbo dello sviluppo neurologico che provoca spasmi e movimenti muscolari involontari, portando a tic motori e vocali. La ST è una condizione difficile da sopportare anche a livello emotivo, soprattutto se consideriamo che spesso colpisce i bambini. In media, infatti, tra 4 e 12 bambini ogni 100 presentano numerosi tic già a 6 anni. Normalmente questi scompaiono da soli dopo poco tempo. Solo un bambino su 100 sviluppa un disturbo cronico da tic.

Oltre alla distinzione tra tic vocali e motori, i tic possono anche essere suddivisi in semplici e complessi. I primi coinvolgono solitamente un gruppo di muscoli (es. sbattere gli occhi, contorcimenti, grugniti), mentre i tic complessi coinvolgono diversi gruppi di muscoli (es. gesti osceni, ecolalia, saltelli). La loro frequenza e intensità può variare in base ai fattori di stress o di felicità, che possono provocarne un peggioramento. Molte persone con ST sviluppano anche disturbi da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) o soffrono di depressione, ansia o disturbi ossessivo-compulsivi.

Quali sono le cause della sindrome di Tourette?

I ricercatori non hanno ancora individuato una causa precisa, ma sono certi che siano coinvolti fattori genetici ed ambientali. Nella maggior parte dei casi, infatti, si tratta di un disturbo ereditario. Il rischio di sviluppare la ST è circa 100 volte maggiore per i bambini, nel caso in cui la patologia si fosse già manifestata almeno una volta in famiglia. Tuttavia, l’esatto gene responsabile della trasmissione non è stato ancora scoperto.

I ricercatori ritengono anche che un’altra possibile causa possa provenire dal metabolismo dei neurotrasmettitori nel cervello, i quali possono presentare dei disturbi nelle persone affette dalla malattia. Il neurotrasmettitore dopamina è responsabile dell’invio d’informazioni al cervello. La ricerca ha dimostrato che i pazienti con ST presentano un alto numero di recettori della dopamina.

Anche l’equilibrio tra serotonina, norepinefrina, glutammina e oppioidi sembra essere compromesso. Tale disturbo si manifesta principalmente nei gangli basali, ossia aree del cervello situate in entrambi gli emisferi, responsabili della regolazione d’impulsi e azioni. Un disturbo in questa zona del corpo potrebbe rappresentare una possibile causa della malattia. Inoltre, le malattie infettive, come ad esempio la scarlattina, potrebbero causare la sindrome di Tourette. Altre malattie, come quella di Wilson o di Huntington, potrebbero provocare disturbi correlati ai tic.

Quali sono i sintomi?

Chi è affetto da ST mostra una combinazione di tic motori e vocali, più o meno evidenti. I tic motori, come battere le palpebre, scrollare le spalle o roteare gli occhi, ad esempio, rientrano nel comportamento standard. Alcuni tic vocali, come schiarirsi la gola, tossire e far schioccare la lingua, possono manifestarsi in maniera lieve, senza creare troppo disagio tra le persone intorno.

Tuttavia alcune persone soffrono di tic decisamente più invadenti, come saltare o volteggiare, muovendo a scatti arti e testa. Gli individui affetti da ST potrebbero essere colti da una voglia irrefrenabile di toccare determinati oggetti o le persone circostanti. Alcuni tic vocali prevedono, ad esempio, l’impulso improvviso di fischiettare, ripetere frasi, pronunciare parole casuali, simulare versi di animali ed imprecare. 

La gravità della Sindrome di Tourette è determinata utilizzando una scala di severità (YGTSS):

  • Leggera menomazione: è presente quando il paziente non è limitato a scuola, a lavoro o nella vita quotidiana. In questi casi i tic non rappresentano un disagio;
  • Compromissione moderata: esiste se il paziente soffre dei sintomi a scuola, a lavoro e durante la vita quotidiana, e i tic vengono notati anche dalle persone estranee;
  • Grave menomazione: i tic sono così pronunciati che il paziente è drasticamente limitato nelle sue prestazioni e i rapporti sociali sono piuttosto compromessi.

Cannabis e sindrome di Tourette

Numerosi dati scientifici evidenziano che la cannabis sarebbe in grado di aiutare nel trattamento della sintomatologia della sindrome di Tourette, ovvero sui tic di natura motoria e sonoro-vocale. Non si tratta di un singolo studio, ma dell’insieme di 182 articoli. I pazienti affetti da sindrome di Tourette che fanno uso di cannabis terapeutica hanno costatato un senso di maggiore rilassatezza. I ricercatori ipotizzano che ad essere coinvolti siano i recettori CB1: questo spiegherebbe perché la cannabis sia in grado non solo di ridurre i tic, ma anche di intervenire sui problemi emotivi collegati alla patologia.

A differenza di molti farmaci utilizzati nel trattamento della sindrome, la cannabis non produce alcun effetto collaterale su memoria visiva e verbale a breve termine, nonché su livelli d’attenzione, intelligenza, apprendimento verbale, tempi di reazione, riconoscimento e informazioni in lavorazione. I pazienti affetti dalla sindrome curati con THC presentano addirittura un miglioramento della concentrazione e della percezione visiva.

Già nel 1999 uno studio aveva mostrato come una singola dose di THC riducesse del 70% i tic del paziente. I soggetti che associano THC e e CBD segnalano una maggiore riduzione della sintomatologia e quindi dei tic.

La cannabis, inoltre, aiuterebbe anche a conciliare il sonno. I tic, infatti, tendono a manifestarsi con maggiore frequenza durante la fase REM. L’assunzione di marijuana aiuta i pazienti a ridurre notevolmente il sonno REM, aiutandoli a riposare tutta la notte.

Conclusioni

Grazie alle ricerche in corso e a quelle che sicuramente verranno effettuate in futuro, potremo avere delle risposte più precise circa la correlazione tra cannabis e ST. Gli studiosi, infatti, devono assicurarsi che il THC non abbia effetti collaterali a lungo termine. Noi ci auguriamo che gli studi proseguano e che presto riescano a raggiungere il risultato tanto atteso, ossia quello di poter dare una cura efficace a tutte le persone affette dalla sindrome di Tourette.

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