Cannabinoidi ed endocannabinoidi
Il delta-9-THC è la forma più comune di THC utilizzata a scopo medico e riconosciuta dalla Food and Drug Administration (FDA) come efficace nel mitigare i disturbi associati al cancro e gli effetti collaterali delle terapie chemioterapiche. L’uso terapeutico della cannabis non è un fenomeno recente, essendo stato impiegato per oltre 3.000 anni e introdotto in Occidente nell’800 principalmente per le sue proprietà come antidolorifico, antispastico e antiepilettico.
Il THC può essere assunto sia per via orale sia tramite inalazione. Quando ingerito, il THC passa attraverso il fegato dove viene metabolizzato, potenziando i suoi effetti psicoattivi. Negli Stati Uniti, sono disponibili formulazioni per l’assunzione orale di THC, mentre nei Paesi Bassi viene prodotta cannabis terapeutica destinata all’inalazione.
In Italia, la produzione nazionale di cannabis per uso medico è stata avviata nel 2016 attraverso una collaborazione tra il Ministero della Salute e il Ministero della Difesa, con la produzione concentrata presso lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. Di recente, il governo ha iniziato a selezionare aziende per espandere la coltivazione di cannabis destinata a uso medico.
L’American Cancer Society ha espresso supporto per la semplificazione delle procedure di prescrizione dei prodotti a base di cannabis per i pazienti oncologici, evidenziando la necessità di facilitare l’accesso a queste terapie alternative per chi soffre di cancro.
Cannabis e tumori: gli effetti antitumorali dei cannabinoidi
Cannabis e tumori maligni: la scoperta dell’OCTP
Il 17 luglio 2023, Oxford Cannabinoid Technologies Holdings plc (OCTP) ha annunciato un’importante espansione nella ricerca oncologica grazie alla scoperta di un nuovo agente immunoterapico per il trattamento dei tumori solidi. Questa scoperta segna un potenziale avanzamento significativo nell’uso dei cannabinoidi in medicina, mostrando promettenti risultati in vitro per potenza e selettività del bersaglio, nonché una buona biodisponibilità in vivo.
L’azienda si prepara ora a procedere con ulteriori studi in vitro e in vivo per valutare più approfonditamente l’efficacia e la sicurezza di questo agente, con piani per una futura selezione finale prevista per il 2024. L’OCTP si avvale delle proprie risorse finanziarie per sostenerne lo sviluppo, puntando a posizionarsi entro un mercato delle terapie oncologiche che si stima raggiungerà i 532 miliardi di dollari entro il 2032.
I potenziali vantaggi
Le recenti innovazioni nelle immunoterapie antitumorali da parte della Oxford Cannabinoid Technologies Holdings plc (OCTP) segnalano un progresso significativo nella lotta contro il cancro. Le terapie esistenti lavorano potenziando il sistema immunitario per combattere il cancro, prevenendo la sua ricomparsa. Tuttavia, sono spesso costose e di difficile accesso per molti pazienti.
L’OCTP ha sviluppato un nuovo trattamento che mira a rimuovere gli ostacoli che il cancro pone all’immunità del paziente, facilitando un attacco più efficace contro la malattia. Questo approccio potrebbe trasformarsi in un farmaco conveniente, facilmente somministrabile a casa, offrendo una valida alternativa alle opzioni terapeutiche più costose e complesse attualmente disponibili.
Clarissa Sowemimo-Coker, amministratore delegato dell’OCTP, ha sottolineato l’importanza di questa scoperta, indicando un bisogno critico di nuovi farmaci antitumorali che siano accessibili e gestibili per i pazienti. Questa ricerca rappresenta un passo avanti entusiasmante, con il potenziale di migliorare significativamente la qualità della vita per molti pazienti affetti da cancro, offrendo speranze concrete per trattamenti più efficaci e meno gravosi.
Cannabis e tumore: in conclusione
I potenziali benefici dei cannabinoidi nel trattamento di alcuni sintomi comuni nei pazienti affetti da tumore continuano a generare grande interesse nella comunità scientifica. Nonostante questo, gli esperti rimangono prudenti a causa della limitata quantità di studi conclusivi disponibili finora. Le proprietà antidolorifiche, antinfiammatorie e antiemetica (contro la nausea) dei cannabinoidi stimolano ulteriori ricerche in ambito medico. La speranza è che questi studi preliminari siano soltanto l’avvio di un percorso scientifico più ampio e approfondito che possa portare a trattamenti innovativi e più efficaci per i pazienti oncologici.
FONTI:
- https://it.marketscreener.com/quotazioni/azione/OXFORD-CANNABINOID-TECHNO-123042923/attualita/Oxford-Cannabinoid-si-espande-nell-oncologia-scopre-un-trattamento-per-i-tumori-44347260/
- https://it.marketscreener.com/quotazioni/azione/OXFORD-CANNABINOID-TECHNO-123042923/attualita/Oxford-Cannabinoid-Technologies-Holdings-plc-annuncia-l-espansione-nell-oncologia-di-un-potenziale-n-44347003/
DOMANDE FREQUENTI
Quale effetto dei cannabinoidi si può sfruttare in oncologia?
In oncologia, i cannabinoidi possono essere utilizzati per diversi scopi, tra cui:
- Sollievo dal dolore: possono fornire sollievo dal dolore associato al cancro e alle terapie antitumorali, come la chemioterapia e la radioterapia;
- Controllo degli effetti collaterali: possono aiutare a controllare gli effetti collaterali delle terapie antitumorali, come la nausea e il vomito indotti dalla chemioterapia;
- Aumento dell’appetito: il THC è noto per stimolare l’appetito, il che può essere utile per i pazienti affetti da cancro che sperimentano perdita di peso e cachessia;
- Antiemetico: possono agire come antiemetici, riducendo la sensazione di nausea e prevenendo il vomito.
È importante notare che l’uso dei cannabinoidi in oncologia dovrebbe essere sempre supervisionato da un medico o un oncologo, in quanto possono interagire con altri farmaci e terapie antitumorali e richiedere una gestione appropriata degli effetti collaterali.
Quali medicinali contengono cannabinoidi?
I cannabinoidi sono presenti in diversi medicinali, alcuni dei quali includono:
- Sativex: un farmaco contenente una combinazione di THC e CBD e utilizzato per trattare la spasticità associata alla sclerosi multipla;
- Epidiolex: un farmaco a base di CBD approvato dalla FDA per il trattamento di alcune forme gravi di epilessia, tra cui la sindrome di Lennox-Gastaut e la sindrome di Dravet, nei pazienti di età superiore a 2 anni;
- Marinol e Cesamet: farmaci a base di THC sintetico utilizzati per trattare la nausea e il vomito associati alla chemioterapia e per stimolare l’appetito nei pazienti affetti da AIDS;
- Nabilone: un farmaco sintetico simile al THC utilizzato principalmente per trattare la nausea e il vomito indotti dalla chemioterapia.
È importante notare che l’uso di medicinali contenenti cannabinoidi dev’essere sempre supervisionato da un medico qualificato.
📖 Fonti Scientifiche e Bibliografia
- • Food and Drug Administration - Wikipedia
- • Phase IIb Randomized, Placebo-Controlled, Dose-Escalating, Double-Blind Study of Cannabidiol Oil for the Relief of Symptoms in Advanced Cancer (MedCan1-CBD) - PubMed
- • Oral medicinal cannabinoids to relieve symptom burden in the palliative care of patients with advanced cancer: a double-blind, placebo controlled, randomised clinical trial of efficacy and safety of cannabidiol (CBD) - PubMed
- • Oxford Cannabinoid si espande nell'oncologia; scopre un trattamento per i tumori - MarketScreener
- • Oxford Cannabinoid Technologies Holdings plc annuncia l'espansione nell'oncologia di un potenziale nuovo trattamento delle neoplasie basato sui cannabinoidi - MarketScreener