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sonno e cbd

Sonno e CBD: il cannabidiolo influenza le fasi di sonno?

Il cannabidiolo, noto comunemente come CBD, è uno dei numerosi composti attivi estratti dalla pianta di Cannabis sativa. A differenza del suo parente più noto, il tetraidrocannabinolo (THC), il CBD non produce effetti psicoattivi, il che lo rende particolarmente interessante per scopi terapeutici. Negli ultimi anni, grazie alle continue ricerche, il CBD ha guadagnato popolarità come trattamento naturale per una varietà di disturbi, inclusi quelli legati al sonno. Ma qual è i legame tra sonno e CBD? Il cannabidiolo può davvero aiutare a combattere l’insonnia e migliorare la qualità del sonno?

Continua a leggere per saperne di più!

 

Le fasi del sonno

Prima di scoprire qual è la correlazione tra sonno e CBD, è bene conoscere le diverse fasi del sonno. Questo, infatti, è un processo complesso che si svolge in cicli ripetuti attraverso la notte, ognuno dei quali include diverse fasi. Queste fasi si dividono in sonno a onde lente (noto anche come sonno non-REM) e sonno REM (Rapid Eye Movement).

 

1. Sonno Non-REM

1° Fase (sonno leggero):

  • Questa è la fase iniziale e più leggera del sonno non-REM;
  • Durante questa fase, che dura pochi minuti, il corpo inizia a rilassarsi, la frequenza cardiaca e respiratoria rallentano, i muscoli si rilassano con occasionali contrazioni e gli occhi si muovono lentamente.

2° Fase (sonno leggero avanzato):

  • Dura circa 10-25 minuti per ciclo e si approfondisce man mano che si ripete durante la notte;
  • L’attività cerebrale rallenta con solo occasionali raffiche di onde cerebrali rapide;
  • La temperatura corporea comincia a diminuire e il battito cardiaco si fa più regolare.

3° Fase (sonno profondo o sonno a onde lente):

  • È una fase cruciale per il riposo ristoratore, essenziale per la salute fisica e mentale;
  • In questa fase, l’attività cerebrale è dominata da onde delta, lente e ampie;
  • Questa fase è importante per la memoria e l’apprendimento. E’ anche durante questo stadio che il corpo cresce e si ripara.

2. Sonno REM

  • Segue il sonno non-REM e si verifica per la prima volta circa 90 minuti dopo essersi addormentati;
  • È caratterizzato da movimenti rapidi degli occhi, aumento della frequenza respiratoria, e temporanea paralisi dei muscoli corporei;
  • L’attività cerebrale durante il sonno REM è simile a quella della veglia;
  • Questa fase è associata ai sogni vividi a causa dell’aumentata attività cerebrale;
  • Il sonno REM è essenziale per le funzioni cognitive come la memoria, l’apprendimento e la creatività.

Un ciclo completo di sonno dura circa 90-110 minuti e include il passaggio attraverso le fasi del sonno non-REM prima di entrare nel sonno REM. Durante la notte, una persona attraversa diversi cicli di sonno, con periodi sempre più lunghi di sonno REM verso il mattino.

Comprendere le fasi del sonno è fondamentale per riconoscere l’importanza del sonno qualitativo e per indirizzare problemi legati al sonno come l’insonnia o altri disturbi del sonno.

 

Sonno e CBD: quali sono i meccanismi di azione del cannabidiolo?

Il CBD ha dimostrato di interagire in modo unico con il sistema endocannabinoide del corpo, che è fondamentale per mantenere l’equilibrio di molte funzioni fisiologiche, inclusi il sonno, il dolore e la risposta allo stress. A differenza del THC, che agisce legandosi direttamente ai recettori cannabinoidi CB1 e CB2, il CBD esercita la sua influenza in modo più indiretto e sottile.

Il CBD modula l’attività del sistema endocannabinoide aumentando i livelli di endocannabinoidi naturali del corpo, come l’anandamide, attraverso l’inibizione degli enzimi che la degradano. Questo incremento di anandamide può migliorare il tono dell’umore e contribuire a ridurre la percezione del dolore, promuovendo così un ambiente più favorevole al rilassamento e al sonno.

Oltre alla sua interazione con il sistema endocannabinoide, il CBD potrebbe influenzare il sonno attraverso il sistema GABAergico, il principale meccanismo inibitorio del cervello. Studi hanno suggerito che il CBD può aumentare l’attività del GABA nel cervello, simulando gli effetti di sedativi tradizionali, ma senza gli effetti collaterali pesanti. Questo può aiutare a calmare l’attività neuronale eccessiva, facilitando il passaggio dallo stato di veglia a quello di sonno.

Il CBD può anche giocare un ruolo nella regolazione del ciclo circadiano, l’orologio interno del corpo che governa il ritmo naturale di sonno e veglia. Intervenendo in questo sistema, il CBD può aiutare a correggere i ritmi circadiani alterati, che sono comuni nelle persone che soffrono di insonnia, jet lag o disturbi del ritmo circadiano.

Un altro meccanismo tramite cui il CBD può migliorare il sonno è la sua capacità di ridurre l’ansia e lo stress, fattori che spesso contribuiscono a disturbi del sonno. Il CBD ha dimostrato di ridurre l’ansia in studi clinici, probabilmente attraverso la sua azione sui recettori della serotonina, che giocano un ruolo chiave nella regolazione dell’umore e dell’ansia.

Sonno e CBD: cannabis indica o sativa?

Tra i diversi ceppi di cannabis, quelli Indica sono generalmente ritenuti più efficaci per favorire il sonno rispetto ai ceppi Sativa. Questi, infatti, tendono ad energizzare e stimolare, mentre quelli Indica sono noti per i loro effetti rilassanti e sedativi, rendendoli una scelta popolare per chi cerca aiuto contro l’insonnia.

Un elemento chiave che contribuisce alle proprietà sedative della cannabis Indica sono i terpeni, composti aromatici presenti in molte piante, inclusa la cannabis. Questi non solo conferiscono alla pianta il suo aroma distintivo, ma influenzano anche gli effetti che essa può avere sul corpo umano. Ad esempio, il terpene mircene, abbondante nei ceppi Indica, è noto per le sue proprietà rilassanti e antinfiammatorie, e si pensa che giochi un ruolo cruciale nel promuovere il sonno.

Inoltre, con il tempo, i cannabinoidi presenti nella cannabis, come il THC, possono degradarsi e trasformarsi in cannabinolo (CBN), un composto che è notevolmente più sedativo del THC. Questo processo di degradazione naturale può trasformare la cannabis in un potente aiuto per il sonno, ma richiede anni di maturazione in condizioni controllate di bassa umidità per essere effettivo.

Studi CBD e sonno

Il potenziale del CBD nel trattamento dei disturbi del sonno è stato esaminato in vari studi, che hanno esplorato sia i suoi effetti diretti sul sonno sia i meccanismi sottostanti. Le ricerche hanno dimostrato risultati promettenti, indicando che il CBD potrebbe avere un ruolo terapeutico significativo.

Uno studio condotto nel 2019 e pubblicato su “The Permanente Journal” ha esaminato l’efficacia del CBD su 72 adulti che presentavano primariamente sintomi di ansia e difficoltà di sonno. I risultati hanno mostrato che il trattamento con CBD ha migliorato significativamente la qualità del sonno per la maggior parte dei partecipanti entro il primo mese di uso e questi effetti sono stati mantenuti nel corso dello studio.

Un altro studio pubblicato nel 2014 su “Journal of Clinical Pharmacology” ha esplorato più specificamente gli effetti del CBD sui disturbi del sonno REM. I ricercatori hanno scoperto che il CBD può aiutare a normalizzare il sonno REM, soprattutto in pazienti affetti da disturbi post-traumatici, riducendo l’incidenza di comportamenti anomali durante questa fase, come il sonnambulismo o i terrori notturni. Questo potrebbe essere particolarmente utile per coloro che soffrono di PTSD.

Infine, una revisione del 2017 su “Current Psychiatry Reports” ha discusso come il CBD influenzi il sonno attraverso la sua interazione con il sistema endocannabinoide. Questo sistema regola una serie di funzioni corporee, inclusi cicli di sonno e veglia, attraverso i recettori CB1 e CB2. Il CBD, modulando l’attività di questi recettori, potrebbe contribuire a stabilizzare i ritmi circadiani e migliorare la qualità del sonno, specialmente in coloro che sperimentano variazioni legate allo stress o all’ansia.

Nonostante questi risultati preliminari siano promettenti, è necessaria ulteriore ricerca per determinare dosaggi ottimali, potenziali effetti collaterali a lungo termine, e per confermare i meccanismi di azione del CBD nel trattamento dei disturbi del sonno.

Sonno e CBD: effetti collaterali del cannabidiolo

L’uso del cannabidiolo per i disturbi del sonno è generalmente considerato sicuro e ben tollerato dalla maggior parte delle persone, ma come per qualsiasi trattamento, può presentare alcuni effetti collaterali. Gli effetti collaterali del CBD possono variare a seconda dell’individuo e del dosaggio utilizzato. Ecco alcuni dei più comuni:

Sonnolenza o sedazione

Sebbene queste possano essere considerate effetti desiderati per chi utilizza il CBD per combattere l’insonnia, possono diventare un inconveniente durante il giorno, influenzando la vigilanza e le prestazioni nelle attività quotidiane.

Bocca secca

Il CBD può ridurre la secrezione di saliva, portando a una sensazione di bocca secca. E’ sufficiente mantenersi bene idratati durante l’utilizzo.

Cambiamenti nell’appetito

Alcune persone possono notare una diminuzione o un aumento dell’appetito mentre assumono CBD.

Nausea

Sebbene sia meno comune, alcuni individui possono esperire nausea dopo aver preso CBD, specialmente a dosi più elevate.

Diarrea

Questo effetto collaterale è generalmente associato con dosi elevate di CBD e può essere aggravato dalla sensibilità dell’individuo agli oli veicolanti utilizzati in alcune formulazioni di CBD.

Cambiamenti dell’umore

Sebbene il CBD sia spesso utilizzato per migliorare condizioni come ansia e depressione, in alcuni casi può causare cambiamenti d’umore, inclusa irritabilità o nervosismo.

Affaticamento

Alcune persone possono sentirsi insolitamente stanche o affaticate quando usano il CBD, anche se questo effetto può aiutare coloro che lo usano specificamente per il sonno.

Interazioni farmacologiche

Il CBD può interagire con altri farmaci, alterandone l’efficacia o causando effetti collaterali indesiderati. È importante discutere l’uso di CBD con un medico, specialmente se si stanno assumendo altri farmaci, per gestire al meglio tali interazioni.

È essenziale consultare un professionista sanitario prima di iniziare un trattamento con CBD, specialmente se si hanno condizioni preesistenti o si stanno assumendo altri medicinali. Un medico può fornire consigli personalizzati su dosaggio e sicurezza, assicurando che il CBD sia utilizzato in modo efficace e sicuro per gestire i disturbi del sonno.

 

Sonno e CBD: in conclusione

Il CBD ha dimostrato un potenziale significativo nel migliorare la qualità del sonno e nel trattare vari disturbi legati all’insonnia. Attraverso le sue interazioni con il sistema endocannabinoide e altri sistemi biologici, il cannabidiolo può offrire un approccio naturale per promuovere il rilassamento e il sonno profondo. Tuttavia, nonostante gli effetti promettenti e la buona tollerabilità generale, è essenziale approcciare l’uso del CBD con cautela. Gli effetti collaterali, sebbene generalmente lievi, insieme alle potenziali interazioni farmacologiche, richiedono una discussione approfondita con un professionista sanitario prima dell’uso. Inoltre, ulteriori ricerche sono necessarie per capire appieno i meccanismi attraverso cui il CBD influisce sul sonno e per stabilire linee guida di dosaggio ottimali.

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Vi ricordiamo che l’articolo è a solo scopo informativo, non va considerato come un suggerimento terapeutico e i prodotti non vanno intesi come medicinali o sostituti di essi.

Per ulteriori conferme circa le proprietà del CBD ed i suoi utilizzi dobbiamo attendere nuovi studi scientifici.

DOMANDE FREQUENTI

 
Quanto CBD serve per dormire?
 

La quantità di CBD necessaria per favorire il sonno può variare da persona a persona, poiché dipende da diversi fattori, come il peso corporeo, il metabolismo, la sensibilità individuale ai cannabinoidi e la gravità dei disturbi del sonno. È importante iniziare con dosi basse e gradualmente aumentarle fino a trovare il dosaggio ottimale. È consigliabile consultare un medico o un esperto prima di iniziare qualsiasi regime di CBD per il sonno, specialmente se si stanno assumendo altri farmaci o sono presenti condizioni mediche preesistenti.

 

Quanto impiega il CBD a fare effetto?
 

Il tempo che il CBD impiega per fare effetto può variare da persona a persona e dipende da diversi fattori, come il metodo di assunzione, la concentrazione del prodotto, il metabolismo individuale e la sensibilità ai cannabinoidi. Tuttavia, in genere, il CBD può iniziare a mostrare effetti entro 15-30 minuti quando viene assunto per via sublinguale e può durare dalle 4 alle 6 ore. Quando assunto tramite altre vie, come l’ingestione o l’applicazione topica, potrebbe essere necessario più tempo per fare effetto, anche fino a un’ora o più.

 

Quando non usare il CBD?

Il CBD potrebbe non essere adatto per tutti o potrebbe interagire con alcuni farmaci o condizioni di salute preesistenti. Ecco alcune situazioni in cui potrebbe non essere consigliabile utilizzarlo:

  1. Gravidanza e allattamento: evitare l’uso di CBD poiché gli effetti sullo sviluppo fetale o sul neonato non sono ancora completamente compresi;
  2. Interazioni farmacologiche: se si assumono farmaci, è consigliabile consultare un medico prima di utilizzare il CBD;
  3. Allergie: se si è allergici ai cannabinoidi o ad altri ingredienti presenti nei prodotti al CBD, è bene evitarli;
  4. Disturbi epatici: poiché il fegato è coinvolto nel metabolismo del CBD, coloro che soffrono di disturbi epatici dovrebbero consultare un medico prima di utilizzare il cannabidiolo;
  5. Bambini: attentamente valutato e supervisionato da un medico;
  6. Patologie psichiatriche: le persone con disturbi psichiatrici o gravi problemi di salute mentale dovrebbero consultare un medico prima di utilizzare il CBD, poiché potrebbe avere effetti sulla salute mentale.


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