test antidroga

Test antidroga e cannabis light

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Il numero dei consumatori di cannabis light sta crescendo rapidamente. Sempre più persone, infatti, hanno aperto le porte al mondo del CBD, incuriosite dalle molteplici e rilassanti proprietà del cannabidiolo. Una delle domande a cui ci troviamo a rispondere più spesso è: se faccio uso di cannabis light, posso risultare positivo ai test antidroga?

Ecco che abbiamo deciso di dedicare un articolo informativo incentrato proprio sulla risposta a questa domanda. Se sei un consumatore di erba light e vuoi saperne di più sui possibili risultati dei test antidroga, continua a leggere!

Come funzionano i drug test?

Innanzitutto va precisato che i test antidroga cercano il THC e il THC-COOH, uno dei suoi principali metaboliti. Quest’ultimo è rilevabile anche quando il THC non è più in circolo nel sangue. L’esito positivo dei test è dato dal superamento di una soglia, detta cut-off, di THC e/o THC-COOH, che varia a seconda dell’esame. I drug test, infatti, sono diversi e includono l’analisi delle urine, del sangue, del capello e della saliva. Ognuno di essi ha una diversa capacità di rilevare le quantità di droga superiori alla soglia.

Il periodo di rilevamento, inoltre, dipende da numerosi fattori, tra cui la quantità di assunzione, la frequenza e l’attività del proprio metabolismo. Se ad esempio assumi esclusivamente cannabis light, che presenta basse percentuali di THC, è molto probabile che il tuo metabolismo lo smaltisca molto più velocemente.

Quali sono i test antidroga più comuni?

Il test più comune è sicuramente quello delle urine, utilizzato soprattutto nei luoghi di lavoro. In questo caso, il THC-COOH deve avere una concentrazione di almeno 50 ng/ml (nanogrammi per millilitro) affinché il test risulti positivo. Normalmente questo esame rileva il metabolita dai 3 ai 15 giorni dopo l’uso di cannabis.

L’esame antidroga più efficace è l’analisi del capello, anche se risulta in realtà poco utilizzato. Esso consente di rilevare i metaboliti del THC nei capelli fino ai 90 giorni.

Il test della saliva è uno dei meno utilizzati, in quanto la saliva conserva tracce di THC e dei suoi metaboliti per un giorno al massimo dall’assunzione.

Anche le analisi del sangue vengono utilizzate raramente come test antidroga. Questo perché il THC permane per pochissimo tempo nel flusso sanguigno: il THC-COOH si rileva fino ad un massimo di una settimana dall’assunzione di cannabis. Le analisi del sangue hanno un cut-off di 2 ng/ml.

“THE MARIJUANA DETECTION WINDOW”

Secondo lo studio “The marijuana detection window” (“La finestra di rilevamento della marijuana”), la cannabis può rimanere nel corpo dai 3 ai 30 giorni e talvolta perfino più a lungo. La ricerca afferma che il rilevamento dipende anche dalla frequenza con la quale si assume marijuana. Lo studio ha dimostrato le seguenti tempistiche:

  • assumendo cannabis per la prima volta, il test delle urine può rilevare il THC per circa 3 giorni;
  • se l’assunzione avviene regolarmente 3-4 volte la settimana, il THC rimane nelle urine per circa 5-7 giorni;
  • i test possono rilevare il THC per 30 o più giorni se si assume cannabis quotidianamente.

Assumendo cannabis light il test antidroga può risultare positivo?

La marijuana light contiene principalmente CBD, il cannabinoide non psicotropo. La concentrazione di THC, invece, è decisamente minima. Tuttavia, se l’utilizzo avviene quotidianamente e in quantità elevate, potrebbe comunque essere riscontrato nei test antidroga più efficaci.

Per questo motivo noi di CBD Therapy consigliamo a chi per varie esigenze deve sottoporsi ai test antidroga, di essere molto cauti e soprattutto di informarsi bene prima di decidere come comportarsi.

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