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Oltre ad avere proprietà antinfiammatorie, la cannabis ha dimostrato di essere anche un potente antidolorifico naturale. Grazie alla sua azione, infatti, è in grado di bloccare il segnale di dolore che, quindi, non arriva al cervello. Ad oggi sempre sono sempre di più i prodotti naturali utilizzati per disturbi più o meno lievi e i risultati non lasciano spazio a dubbi. Le erbe e le piante sono sempre state fondamentali per la cura del benessere, tuttavia i farmaci di sintesi hanno accantonato il loro utilizzo per moltissimo tempo. Solo negli ultimi anni, grazie agli studi effettuati, gli esperti hanno confermato che uno dei più potenti antidolorifici naturali risiede proprio in una pianta antichissima come la canapa: stiamo parlando del CBD.
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Dolore cronico: un problema serio per la sanità
Le proprietà antidolorifiche e antinfiammatorie della canapa sono ormai conosciute e apprezzate.
Il dolore cronico rappresenta una reale problematica per la sanità. In Europa, il dolore muscoloscheletrico cronico di natura invalidante colpisce 1 anziano su 4, mentre in Australia circa la metà degli anziani soffre di dolore persistente. Negli Stati Uniti il 19% degli adulti, circa 38 milioni di individui, presenta dolore cronico, mentre il 6%, circa 12 milioni, afferma di aver usato la cannabis per trattare questo disturbo invalidante, riscontrando ottimi risultati.
Anche in Italia, il Servizio Sanitario Nazionale ha particolari difficoltà nella gestione di pazienti allo stadio terminale, affetti da dolore associato al cancro, alla sclerosi multipla, dolore neuropatico e molti altri tipi di dolore. Normalmente questi disturbi vengono trattati tramite l’uso di oppiacei, antidepressivi e farmaci anticonvulsivanti. Tuttavia, il rischio di provocare possibili dipendenze è molto alto.
Per questo motivo i medici sono alla ricerca di nuovi possibili trattamenti, con effetti ugualmente efficaci, ma con meno effetti collaterali.
Cannabinoidi come antidolorifici naturali
Assumere cannabinoidi, principi attivi della cannabis, significa interagire col sistema endocannabinoide. Questa interazione comporta una riduzione progressiva delle infiammazioni e degli stati dolorosi.
L’identificazione del primo recettore dei cannabinoidi CB1 risale al 1988, seguito dalla scoperta del recettore CB2 nel 1993. Entrambi i recettori tendono a coinvolgere sia il sistema nervoso centrale che il midollo spinale, così come il sistema nervoso periferico. Il recettore CB2, in particolare, si sta rivelando fondamentale nella soppressione del dolore e anche nei processi infiammatori.
Oltre ai recettori dei cannabinoidi, nel 1995 gli scienziati hanno scoperto l’esistenza di due ligandi endogeni: l’anandamide e il 2-arachidonilglicerolo (o 2-AG), presenti nei tessuti intestinali canoni e suini. Secondo le ricerche, entrambi agirebbero a loro volta sui recettori accoppiati alle proteine G, comportando un miglioramento della qualità del sonno, maggiore appetito e riduzione delle infiammazioni.
CBD: antidolorifico naturale
Il CBD, noto anche come cannabidiolo, è un cannabinoide, cioè un principio attivo presente naturalmente nelle piante di canapa. A differenza del fratello THC, il CBD non ha effetti psicotropi. Pertanto non agisce sulla nostra psiche, ma a livello corporale, riducendo infiammazioni, dolori, spasticità muscolare e altri numerosi disturbi, anche associati a patologie gravi.
Gli studi effettuati fino ad oggi hanno confermato l’efficacia del CBD come antidolorifico naturale. Sono già tante, infatti, le persone che utilizzano l’olio al CBD per dolori cronici in alternativa ai farmaci convenzionali. In particolare, diverse ricerche hanno dimostrato che il CBD interagisce con il nostro sistema endocannabinoide, composto dai recettori endocannabinoidi del cervello e del sistema immunitario.
Questi recettori sono delle piccole proteine legate alle cellule, che hanno la funzione principale di captare i segnali e aiutare le cellule a rispondere. Nel momento in cui i recettori interagiscono con il CBD, ricevendo i segnali del cannabinoide, rispondono in più modi. Tra questi, i più evidenti sono l’attenuazione del dolore e delle infiammazioni, l’immunoregolazione, gli effetti antiemetici, antispastici e molto altro.
Pare che il CBD sia estremamente efficace per contrastare nello specifico il dolore cronico, il dolore neuropatico, l’emicrania e il dolore legato al cancro.
Cosa dice la scienza
Il CBD, grazie alle sue proprietà analgesiche, può aiutare le persone afflitte da dolori cronici, come ad esempio mal di schiena, cefalee, artrite e artrosi.
Uno studio del 2016 (“Transdermal cannabidiol reduces inflammation and pain-related behaviours in a rat model of arthritis”, pubblicato sull’Eur J Pain), ha studiato i benefici del cannabidiolo nei topi da laboratorio affetti da artrite. I topi hanno ricevuto 0.6, 3.1, 6.2 o 62.3 milligrammi di CBD per 4 giorni consecutivi. I ricercatori hanno affermato che i topi a cui erano state somministrate basse dosi di cannabidiolo non hanno riscontrato grandi benefici, mentre quelli che avevano assunto almeno 6.2 mg di CBD al giorno hanno riscontrato una riduzione evidente, sia del dolore sia del gonfiore articolare.
Gli esperti ipotizzano che la terapia a base di cannabidiolo possa aiutare anche gli animali (infatti esiste anche l’olio CBD pet), evitandogli tutti gli effetti collaterali che possono insorgere con l’assunzione continua di farmaci analgesici.
Inoltre, il CBD risulta essere un antinfiammatorio potente naturale in grado di aiutare anche i pazienti affetti da tumore. In particolare, sarebbe efficace nella riduzione degli effetti collaterali della chemio e della radioterapia.
Gli studi effettuati dal National Cancer Institute (NCI) sul CBD, infatti, affermano che il cannabidiolo può essere un valido alleato dei pazienti oncologici. Le ricerche, condotte sull’uomo, hanno offerto buoni risultati per quanto riguarda la riduzione dei seguenti sintomi:
- dolore
- nausea e vomito
- inappetenza
Un altro studio sui cannabinoidi pubblicato sul “Journal of Pain and Symptom Management” (JPSM), dimostra che l’uso di THC, CBD e oppioidi insieme ha un effetto antidolorifico superiore a quello dato dall’utilizzo dei soli oppioidi.
Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche approfondite sull’uomo per poter confermare i benefici del CBD, sia per quanto riguarda il dolore cronico, sia per il trattamento di pazienti oncologici.
Controindicazioni
Nel caso in cui la dose assunta oralmente o ingerita fosse troppo alta per voi, potrebbero comparire alcuni effetti indesiderati, come:
- Stanchezza
- Sonnolenza
- Riduzione dell’appetito
- Diarrea
In ogni caso, si tratta di effetti piuttosto lievi che tendono a scomparire nel giro di poco tempo.
Se, invece, optate per un uso topico, vi consigliamo di testare il prodotto su una zona limitata del vostro corpo per essere sicuri di non avere reazioni allergiche (rossore, prurito).
Il nostro Olio CBD: un antidolorifico naturale
Noi di CBD Therapy vi offriamo due oli al CBD, al 10% e al 20%. Entrambi provengono da semi di canapa spremuti a freddo, contenenti cannabidiolo, terpeni, vitamina E, altre molecole di canapa naturalmente presenti nell’estratto. Le piante di canapa utilizzate contengono un alta percentuale di CBD e THC quasi nullo. Inoltre, vengono coltivate in maniera organica in Italia, senza uso di pesticidi o erbicidi, per potervi garantire sempre la massima qualità. Utilizziamo Olio di Canapa e non altri solventi per il miglior equilibrio Omega 3/Omega 6.
L’olio di CBD è prodotto e testato in laboratori specializzati e certificati per garantirne la sicurezza, sotto severi e stringenti normative imposte dalla certificazione GMP (Good Manufacturing Practices).
Si consiglia di conservare il prodotto in luogo fresco e asciutto e di agitarlo prima dell’uso.
CBD come antidolorifico naturale: in conclusione
Gli studi sul CBD effettuati fino ad oggi hanno certamente confermato i suoi effetti analgesici. Tuttavia, la maggior parte sono stati eseguiti in laboratorio e non direttamente sull’uomo. Per questo motivo il CBD non è ancora stato riconosciuto come principio attivo terapeutico. Ma su una cosa gli esperti concordano: il CBD ha delle enormi potenzialità che vanno assolutamente approfondite. E noi non possiamo che essere d’accordo!
Se siete appassionati del mondo della cannabis e del CBD, vi aspettiamo nel nostro sito www.cbdtherapydelivery.it, dove potrete trovare le migliori genetiche di erba light, oli CBD e tanti altri prodotti!