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CBD e ansia: come agisce il cannabidiolo

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Ognuno di noi conosce qualcuno che soffre o ha sofferto di attacchi di panico o che sta lottando contro l’ansia e la depressione. Tali disturbi non sono mai stati così frequenti come adesso. L’ansia può colpire persone di ogni età e professione, indipendentemente dallo stile di vita. Si tratta di condizioni invalidanti che compaiono anche senza una ragione esplicita. Ma qual è la correlazione tra CBD e ansia?

“Ogni quarta persona che incontriamo soffre di disturbi d’ansia o ne ha sofferto almeno una volta nella vita”, hanno scritto il dottor Charles H. Elliott e la dottoressa Laura L. Smith nel loro libro “Anxiety and Depression for Dummies”. Di seguito vi spiegheremo di che cosa si tratta e come il CBD può aiutare nel trattamento di questo disturbo.

Che cos’è l’ansia?

L’ansia è uno stato di paura esagerata e di preoccupazione che può sopraffare completamente una persona e paralizzarla al punto che anche le semplici mansioni quotidiane possono diventare una sfida. Il sentimento di paura è, in realtà, benefico per la nostra esistenza, in quanto ci protegge dai pericoli circostanti. Il problema sorge nel momento in cui la paura ha il sopravvento sui nostri sentimenti, impedendoci di svolgere le attività quotidiane. L’ansia è spesso provocata dalla paura di perdere il lavoro, dallo stress sul posto di lavoro, dal sentirsi sopraffatti e dalla perdita del controllo nelle attività quotidiane. Anche la diminuzione dei contatti sociali con amici e familiari può avere un ruolo scatenante. I disturbi d’ansia interessano circa 40 milioni di persone al di sopra dei 18 anni. Si tratta di uno stato di disagio psicologico che si può manifestare in diversi modi e talvolta è così forte da trasformarsi in un serio problema mentale.  Sono le situazioni o gli oggetti che causano l’attacco d’ansia a definire i disturbi. Per questo ne esistono diversi tipi, tra cui:

  • Disturbo d’ansia generalizzato (GAD), che può riguardare la salute, il lavoro, o le interazioni sociali;
  • Disturbo di panico, che porta ad avere attacchi di panico ricorrenti e inaspettati;
  • Agorafobia, cioè paura eccessiva di una situazione dalla quale potrebbe essere difficile uscire, come spazi aperti o spazi chiusi;
  • Disturbo d’ansia sociale, cioè un’intensa paura delle situazioni sociali o dell’esibizione di fronte agli altri;
  • Fobie specifiche, che riguardano la paura di un determinato oggetto o situazione, come ad esempio animali, altezza, iniezioni;
  • Disturbo d’ansia da separazione, ossia la paura di essere separati dalle persone a noi vicine.

Le cause

Le cause dei disturbi d’ansia non sono attualmente del tutto chiare, ma gli esperti concordano sul fatto che siano coinvolti diversi fattori, che possono essere:

  • Ereditari: circa il 50% dei soggetti con disturbi d’ansia hanno almeno un familiare affetto da una patologia analoga;
  • Biologici: secondo alcuni studi effettuati sul Cervello umano, l’insorgenza dell’ansia può essere correlata ad alterazioni della quantità di alcuni Neurotrasmettitori , come ad esempio un’eccessiva produzione di noradrenalina , una ridotta disponibilità di serotonina (che regola il benessere) e di GABA (un neurotrasmettitore inibitorio);
  • Inconsci: secondo Freud, padre della psicoanalisi, l’ansia deriverebbe da un conflitto inconscio dell’infanzia o sviluppato in età adulta. Questo conflitto psicologico metterebbe in moto dei meccanismi di difesa il cui scopo sarebbe quello di allontanare dalla coscienza il conflitto stesso.
  • Altri fattori di rischio per quanto riguarda il disturbo d’ansia generalizzato, possono includere caffeina, malattie genetiche, infermità, situazioni stressanti prolungate e intense.

Sintomi dei disturbi d’ansia

Episodi occasionali di paura e stress sono normali e non dovrebbero essere confusi con l’ansia. Possiamo iniziare a parlare d’ansia quando le normali sensazioni di paura e panico sono accompagnate dall’incapacità di controllare una situazione, assieme ad altri sintomi fisici. L’ansia che persiste nel tempo ci fa abbandonare le attività che un tempo ci rendevano felici e i contatti sociali e può comportare una serie di cambiamenti nella quotidianità. I sintomi che si manifestano possono variare da un individuo all’altro, sia in termini di tipologia che in termini di intensità. Essi insorgono quando il corpo si sente minacciato. Gli ormoni come l’adrenalina e il cortisolo, infatti, aumentano per preparare il corpo all’azione, il che fa pompare più velocemente il cuore, accelera la respirazione e prepara i muscoli al movimento. L’ansia ha effetti sia fisici che mentali. I sintomi generali possono includere:

  • Paura di perdere il controllo e/o di morire
  • Tensione muscolare
  • Incapacità di rilassarsi
  • Tachicardia
  • Disturbi di stomaco
  • Inquietudine

Tra i sintomi psicologici dell’ansia, invece, possiamo trovare:

Esistono anche dei disturbi legati all’attivazione del sistema nervoso autonomo, che non sono cioè sotto il controllo della volontà del soggetto. Essi vengono chiamati neurovegetativi e possono includere:

  • Difficoltà di respirazione e/o di deglutizione
  • Dolore al torace
  • Vertigini
  • Sensazione di instabilità e perdita di equilibrio
  • Svenimento
  • Bocca secca
  • Sudorazione eccessiva
  • Tremori
  • Diarrea
  • Minzione frequente
  • Sensazione di soffocamento
  • Vampate di calore o di freddo

Cure: la correlazione tra CBD e ansia

Attualmente non esiste una cura generale per i disturbi d’ansia. In genere possono essere trattati con cure farmacologiche e psicoterapeutiche, a seconda dei casi e della diagnosi del medico. I farmaci come gli SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) possono tuttavia causare aumento di peso, insonnia e disfunzioni sessuali.  Gli antidepressivi, invece, aumentano il rischio di suicidio tra i ragazzi fino ai 24 anni. Grazie ai test effettuati sugli animali e agli studi clinici ed epidemiologici sperimentali condotti su esseri umani, gli esperti hanno scoperto che le prove precliniche esistenti supportano fortemente il CBD come trattamento per il disturbo d’ansia generalizzato, il disturbo di panico, il disturbo d’ansia sociale, il disturbo ossessivo-compulsivo e il disturbo da stress post-traumatico. Anche se il dosaggio di CBD da assumere è ancora in fase di studio, le prove attuali indicano che il cannabidiolo ha un potenziale considerevole come trattamento per l’ansia, con la necessità di ulteriori studi sugli effetti cronici e terapeutici nelle popolazioni cliniche rilevanti. Come gli SSRI, infatti, è stato provato che il CBD influisce sulla serotonina, contribuendo quindi ad alleviare l’ansia e migliorare l’umore.

Come agisce il CBD?

Il cannabinoide CBD stimola numerose connessioni neurali nel cervello. Questo spinge gli scienziati a supporre che l’assunzione di CBD possa aiutare ad alleviare l’ansia. È stato dimostrato, infatti, che l’uso di CBD è un metodo sicuro e non dannoso per l’organismo per alleviare vari stati d’ansia, quali:

  • Attacchi di panico
  • Disturbo ossessivo-compulsivo
  • Sociofobia
  • Disturbo post traumatico da stress
  • Sensazione generale d’ansia
  • Depressione da lieve a moderata

1. Attività cerebrali

Il cervello ha tre sistemi di neurotrasmettitori che possono influenzare lo sviluppo della depressione e dell’ansia: la serotonina, la noradrenalina e la dopamina. Quando sono presenti i disturbi menzionati, la trasmissione di segnali tra le cellule nervose all’interno di questi tre sistemi di neurotrasmettitori è meno efficace. Gli antidepressivi aumentano i livelli di questi neurotrasmettitori, curando così la depressione e l’ansia. Quelli più comunemente usati in medicina sono gli SSRI. Essi incrementano la serotonina nello spazio sinaptico che, a sua volta, aumenta la trasmissione dei segnali di serotonina tra le cellule, riducendo l’ansia e la depressione.

Simile agli SSRI, anche il cannabinoide CBD può incrementare la trasmissione dei recettori della serotonina. Uno studio condotto in Spagna sugli animali ha dimostrato che il cannabinoide migliora la trasmissione dei recettori della serotonina 5-HT1A, agendo sulla serotonina addirittura più velocemente rispetto agli SSRI.

2. Rigenerazione dei neuroni

L’ippocampo è la parte del cervello che svolge un ruolo vitale in varie funzioni cerebrali. È meglio conosciuto per il suo ruolo nella creazione della memoria e del pensiero cognitivo. Dalla tecnica diagnostica “brain images” su pazienti affetti da ansia o depressione, spesso si denota un ippocampo di dimensioni inferiori. Il trattamento di tali disturbi è spesso associato alla stimolazione della rigenerazione neuronale in questa area del cervello.

Uno studio scientifico condotto sui topi ha dimostrato che la regolare assunzione di CBD può aiutare a rigenerare i neuroni nell’ippocampo, con un effetto positivo nel trattamento dell’ansia e della depressione. Da un confronto tra l’attività degli SSRI ed il CBD è stato dimostrato che entrambe le sostanze possono stimolare la rigenerazione dei neuroni.

3. Effetti dell’olio CBD sull’ansia 

In base a studi condotti sugli animali, gli scienziati hanno iniziato a sperimentare il CBD contro l’ansia e la depressione nell’uomo. I risultati hanno dimostrato che il CBD può migliorare numerosi sintomi dei disturbi menzionati.

Alcuni scienziati brasiliani hanno condotto uno studio in doppio cieco in pazienti affetti da sociofobia; gli esiti hanno mostrato una notevole riduzione della sensazione d’ansia nei pazienti che avevano assunto CBD.

Un altro studio scientifico ha dimostrato una diminuzione dell’ansia nei pazienti durante le apparizioni pubbliche. I ricercatori hanno scoperto che il cannabinoide CBD riduce significativamente l’ansia, i disturbi cognitivi e il disagio nelle apparizioni pubbliche. Tali effetti non sono stati registrati, invece, nel gruppo di pazienti che ha assunto il placebo.

 

 

Vi ricordiamo che l’articolo è a solo scopo informativo, non va considerato come un suggerimento terapeutico e i prodotti non vanno intesi come medicinali o sostituti di essi.

Per ulteriori conferme circa le proprietà del CBD ed i suoi utilizzi dobbiamo attendere nuovi studi scientifici.