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Mircene: il terpene analgesico e antinfiammatorio

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Quando pensiamo alla Cannabis sicuramente le prime cose a cui l’associamo sono il cannabinoide psicoattivo THC e quello terapeutico CBD. Tuttavia, gli studi hanno confermato che il cannabidiolo non è l’unica molecola ad avere effetti benefici per l’organismo. Infatti, anche i terpeni presenti all’interno di questa pianta nascondono importanti proprietà. In natura esistono più di 200 tipi di queste biomolecole, presenti sia nella Cannabis che in altre specie vegetali e animali. Il terpene più comune è il mircene, un composto che ha attirato l’attenzione degli studiosi per le sue interessanti proprietà terapeutiche.

Continuate a leggere per saperne di più!

Cosa sono i terpeni?

I terpeni sono idrocarburi insaturi non psicoattivi, presenti nelle resine e negli oli essenziali delle piante. Si tratta delle molecole responsabili dell’aroma di una pianta. Infatti, sono presenti in quasi tutte le specie vegetali e anche in alcune animali. Il loro aroma aiuta la pianta a tenere lontani malattie e parassiti, come ad esempio alcuni insetti, e ad attirare le api per l’impollinazione.

Negli ultimi anni diversi studi scientifici si sono concentrati sulle proprietà benefiche di cannabinoidi e terpeni. Grazie a queste ricerche, gli studiosi hanno sottolineato come, grazie all’effetto entourage, siano proprio i terpeni a potenziare le proprietà terapeutiche del principio attivo preminente.

I terpeni si distinguono in primari e secondari. Quelli principali contenuti nella cannabis sono:

I terpeni, oltre a dare alla pianta un particolare aroma, possono modificare e rafforzare la sua struttura interna, influenzando anche gli effetti.

Cos’è il mircene?

Il mircene è un monoterpene, composto da due unità di isopreni e, quindi, da 10 atomi di idrocarburo. Questa sostanza evapora a 166ºC e, come l’olio, non si scioglie nell’acqua. Nelle piante di cannabis, il mircene si trova nei tricomi ghiandolari e la sua funzione principale è quella di proteggere la pianta dagli agenti esterni.

Questo terpene è caratterizzato da particolari profumi di terra e muschio, che ricordano i chiodi di garofano. Inoltre, emana anche sapori di frutta ed uva rossa, con alcune note balsamiche e speziate.

Il mircene agisce come pioniere nella formazione di altri terpeni secondari e può comporre fino al 50% del contenuto terpenico totale di una varietà di Cannabis. Le genetiche che contengono più dello 0,5% di mircene inducono più facilmente effetti sedativi.

Secondo alcuni studi, il mircene ha importanti proprietà benefiche, efficaci per il trattamento di moltissimi disturbi e patologie.

Effetti benefici del mircene

Il mircene si trova sia nelle varietà di cannabis indica sia in varietà sative. Se isolato, infatti, ha un effetto rilassante e sedativo. Tuttavia, può agire anche con altri terpeni e cannabinoidi, producendo l’effetto contrario.

Questo terpene aumenta la capacità di assorbimento dei nostri ricettori di cannabinoidi, permettendo loro di accoglierne in maggiore quantità. Alcuni studi hanno dimostrato come il mircene, grazie alla sua capacità di potenziare la penetrabilità delle membrane cellulari, aumenti l’affinità tra il THC e il nostro ricettore CB1. Questo rappresenta un vantaggio sia per l’uso ricreativo, in quanto aumenta gli effetti psicotropici, sia per l’uso terapeutico, in quanto aumenta l’effetto analgesico.

Uno studio scientifico effettuato presso gli “Steep Hill Labs” in California, ha collegato direttamente il quantitativo di mircene contenuto nella pianta con l’effetto psicotropico che essa comporta. Dai risultati è emerso, infatti, che se il contenuto di mircene è superiore allo 0,5%, l’effetto sarà più simile alle varietà indiche, se inferiore, invece, sarà più vicino a quelle sative.

Le sue proprietà terapeutiche

Come abbiamo accennato, le proprietà benefiche del mircene offrono grandi potenzialità in ambito terapeutico. Di seguito vediamo quali sono:

  • Analgesico: il mircene aiuta il nostro organismo a produrre alcune sostanze in grado di inibire il dolore infiammatorio e cronico, come nel caso di artrosi o dermatite;
  • Antinfiammatorio: diversi studi hanno dimostrato la capacità del mircene di rallentare il deperimento della cartilagine nel caso dell’artrite ossea;
  • Antibatterico;
  • Stimolatore del sistema immunitario;
  • Allevia gli spasmi muscolari;
  • E’ in grado di ridurre i sintomi psicotici;
  • Aiuta ad aumentare la qualità e la durata del sonno.

Studi scientifici sulle proprietà analgesiche

Il mircene nel corso della storia è stato spesso utilizzato in ambito terapeutico, soprattutto come antidolorifico.

Uno dei primi studi che ha dimostrato gli effetti analgesici del mircene è stato effettuato in Brasile. Alcuni studiosi hanno dimostrato che iniezioni intraperitoneali di 10 e 20 mg/Kg e iniezioni sottocutanee di 20 e 40 mg/Kg di mircene erano sufficienti per inibire la percezione del dolore nei topi da laboratorio.

In questo studio, gli effetti analgesici del mircene erano contrastati dal naloxone (usato per invertire il sovradosaggio da oppiacei) e dalla yohimbina (usato per la sedazione). Gli esperti ipotizzano, quindi, che gli effetti analgesici del terpene sono “probabilmente mediati dal rilascio di oppioidi endogeni, stimolato dall’attivazione del recettore adrenergico α2 a livello centrale”.

Tuttavia, altri studi successivi hanno avuto risultati diversi.

Un altro gruppo di ricercatori brasiliani, infatti, ha testato gli effetti neurocomportamentali del mircene su ratti e topi, arrivando alla conclusione che un’attività diretta nel sistema nervoso centrale è improbabile. La ricerca ha mostrato che il terpene non modifica gli stati d’ansia e non provoca alcuna alterazione del comportamento. Pertanto gli effetti centrali sono da escludere.

Gli studiosi ipotizzano che le azioni analgesiche del mircene siano mediate dal rilascio di oppioidi endogeni, endocannabinoidi e citochine antinfiammatorie, che agiscono sui recettori presenti sui neuroni periferici bloccando la trasmissione del dolore.

Studi scientifici sulle proprietà antinfiammatorie

Gli studi si sono concentrati anche sugli effetti antinfiammatori del mircene.

Questa molecola è il principale monoterpene dell’olio essenziale proveniente da una pianta messicana, la Porophyllum Ruderale. In una ricerca, gli esperti hanno somministrato questo olio essenziale per via orale a topi affetti da pleurite. Il mircene è stato in grado di ridurre l’infiammazione e la migrazione delle cellule immunitarie. Inoltre, svolge un’attività immunoregolatoria che inibisce la produzione di ossido di azoto, di interferone gamma (IFNγ) e di interleuchina-4 (IL-4), prodotti in grandi quantità in caso di infiammazione polmonare.

Un’ulteriore conferma degli effetti antinfiammatori del mircene viene da uno studio sull’olio essenziale di Distichoselinum tenuifolium, usato in Spagna per il trattamento di infezioni della pelle e dermatiti. Il mircene è il principale composto presente nell’olio. I risultati hanno confermato la capacità di inibire significativamente la produzione di ossido nitrico nei macrofagi, senza compromettere la vitalità cellulare.

Studi scientifici sul miglioramento del sonno

Nella medicina popolare le medicine a base di erbe contenenti mircene sono state ampiamente utilizzate per favorire il sonno. In Messico, ad esempio, il tè infuso di citronella ricco di mircene è sempre stato usato come sedativo e rilassante muscolare. In Germania, invece, utilizzano i preparati di luppolo, sempre ricchi di mircene, come aiuto per il sonno.
Alcuni studi sui roditori hanno suggerito che il mircene, somministrato ad alte dosi, può avere effetti rilassanti muscolari, aumentando anche la quantità di tempo trascorso dormendo.

Tuttavia, gli studi sugli animali non sono sufficienti per affermare gli effetti anche sull’uomo. Pertanto sono necessarie ulteriori ricerche che dimostrino chiaramente l’effetto sedativo del terpene.

La leggenda del mango

Nel corso della storia della Cannabis sono stati diffusi diversi miti, smentiti o confermati dalle continue ricerche scientifiche. Qualche anno fa si è diffusa la voce che il mango, essendo ricco di mircene, fosse in grado di aumentare la potenza del THC. Sebbene possa sembrare una bufala, in realtà questa affermazione non si è rivelata del tutto sbagliata!

Il mango, come anche il luppolo, il timo, la citronella ed altre piante con alte concentrazioni di mircene, ha dimostrato di interferire sugli effetti del THC. Se ingerito prima di consumare Cannabis, infatti, questo frutto può effettivamente aumentare l’azione del THC sul nostro organismo, accelerando gli effetti psicoattivi.

Tuttavia, è bene precisare che il mircene assunto con un vaporizzatore viene assorbito direttamente nel sangue dai polmoni, mentre quello proveniente da un mango deve essere digerito prima di essere rilasciato. Questa operazione richiede una o due ore, a seconda della velocità del metabolismo. Pertanto, dovreste consumare il frutto almeno un paio d’ore prima di consumare cannabis.

Il mircene può modulare gli effetti high, facendovi provare sensazioni più leggere e rilassanti, ma non sperate di sentirvi sballati mangiando un mango!

White Widow: una varietà ricca di mircene

Siete curiosi di assaggiare una varietà ricca di mircene? Provate la White Widow!

Tra le varietà di marijuana più famose e amate al mondo c’è la White Widow, un ibrido a dominanza sativa con potenti effetti energizzanti. Questa nota varietà produce cime rivestite di resina con un alto contenuto di THC, tra il 20 e il 22%. Il suo ricco profilo terpenico genera un profumo pungente, simile all’ammoniaca, con alcuni accenni di pino terroso, spezie e frutta.

I suoi effetti sono estremamente euforici, loquaci, stimolanti e potenti. Cosa aspettate a provarla?

Mircene: in conclusione

Grazie alle sue proprietà benefiche, il mircene ha tutte le potenzialità per essere utilizzato come analgesico e antinfiammatorio nei pazienti che soffrono di dolore. Tuttavia, i dati emersi dalle ricerche effettuate fino ad oggi non chiariscono l’esatto meccanismo d’azione del mircene. Pertanto saranno necessari altri studi approfonditi per confermare il suo ruolo benefico nei disturbi infiammatori, soprattutto quelli correlati al dolore.

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