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Da molti anni ormai, il riscaldamento globale ed il cambiamento climatico rappresentano una forte minaccia per il nostro pianeta. Già l’invenzione del motore e la diffusione dei mezzi di locomozione, aveva portato alla ricerca di fonti di energia alternative, rinnovabili e soprattutto non inquinanti. A partire dagli anni Ottanta, poi, è stato chiaro che l’assottigliamento dello strato di ozono era causato dall’immissione di CO2 nell’atmosfera, di cui sono responsabili in particolar modo gli idrocarburi di origine fossile e tutti i derivati del petrolio. Ma qual è la correlazione tra canapa e carburante? Può davvero essere una soluzione per il futuro?
Vediamo insieme di scoprirne di più!
COS’E’ L’ETANOLO DI CANAPA E COME SI PRODUCE
La canapa è una pianta diffusa su quasi tutto il pianeta, in quanto si adatta facilmente a clima e ambienti diversi. Essa è in grado di produrre due biocarburanti: dai semi di canapa, infatti, viene estratto il biodiesel, mentre dai gambi della pianta lasciati in fermentazione viene estratto l’etanolo, ritenuto già da tempo un possibile carburante del futuro. Si tratta di una sostanza rinnovabile, poiché deriva da prodotti di tipo vegetale.
L’etanolo viene prodotto attraverso due procedimenti: il processo di pirolisi e il processo di fermentazione, che consiste nella fermentazione di succhi e oli ottenuti dalla pianta. I prodotti principali da cui si può estrarre l’etanolo sono la cellulosa di canapa, l’amido di riso e gli zuccheri della barbabietola.
Il biodiesel di canapa è una delle alternative al carburante, che però causa un alto livello di inquinamento con notevoli danni per l’ambiente. L’etanolo di canapa, invece, può dare origine ad un combustibile pulito, privo di zolfo e con una minima percentuale di ossigeno. Esso, inoltre, può essere conservato in scorte proprio come avviene per il petrolio, a costi decisamente inferiori di estrazione.
L’etanolo solitamente viene utilizzato insieme alla benzina. Le macchine costruite per essere alimentate con la benzina possono sopportare solo un’aggiunta del 10% di etanolo. Le macchine a carburante flessibile, invece, possono sopportare un’aggiunta fino al 80% di etanolo. In Brasile, ad esempio, dove ci sono grandi quantità di coltivazioni di canna da zucchero per i biocarburanti, alcune macchine possono funzionare al 100% ad etanolo.
CANAPA E CARBURANTE: I VANTAGGI
Utilizzare la canapa come carburante comporta moltissimi vantaggi, sia dal punto di vista del rispetto dell’ambiente che della salute dell’uomo. Tra i principali vantaggi troviamo:
- Non emette cattivo odore
- E’ completamente priva di zolfo
- Risulta 3 volte meno infiammabile
- Non è inquinante
- Non è tossica
- Sviluppa energia a livelli di calore più bassi rispetto ai derivati del petrolio
Alcuni studi, inoltre, sostengono che già dopo qualche anno si potrebbe riscontrare una notevole riduzione delle patologie riconducibili direttamente o indirettamente all’inquinamento atmosferico. Ne trarrebbero beneficio anche le coltivazioni e in genere l’atmosfera, grazie alla diminuzione dei gas serra e alla salubrità del terreno, le cui falde acquifere non sarebbero inquinate dalla stessa aria con presenza di smog proveniente dalle grandi zone urbanistiche.
La canapa richiede una manutenzione molto bassa e non necessita di un’elevata fertilità del terreno. Questo significa che l’utilizzo di fertilizzanti, i quali molto spesso contengono sostanze chimiche inquinanti, è notevolmente ridotto. Inoltre, le piante di canapa non richiedono grandi quantità di acqua per la loro crescita, come invece altre coltivazioni (ad esempio il mais).
L’INTUIZIONE DI HENRY FORD
Uno dei primi industriali e imprenditori ad accorgersi delle potenzialità e dei vantaggi offerti dalla canapa fu Henry Ford. Egli ebbe un’ambiziosa intuizione, ovvero quella di produrre autoveicoli totalmente costruiti e alimentati con la canapa e i suoi derivati. Nel 1941, nacque così la Hemp Body Car, un prototipo con una carrozzeria in fibra di canapa e alimentata con etanolo cellulosico (anche questo ottenuto dalla pianta di canapa). Tuttavia questo progetto non fu mai sviluppato, in quanto la canapa venne dichiarata illegale, probabilmente sotto le pressioni della nuova industria petrolchimica.
I biocarburanti ricavati dalla canapa sono una risorsa fondamentale che potrebbe sostituire indubbiamente i carburanti ricavati dal petrolio altamente inquinanti. Probabilmente, con lo scarseggiare delle risorse petrolifere, potrà risultare una soluzione reale, vantaggiosa sia per l’ambiente che per l’uomo.